mar 18, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. I Chicago Bulls (37-30) celebrano il giorno di San Patrizio, oltre che con una rivedibilissima maglia verde, ospitando allo United Center gli Oklahoma City Thunder (49-18) di “Sua Immarcabilità” Kevin Durant. Non semplicissimo, quindi, nemmeno per chi, come la truppa di coach Thibodeau, è abituata da un paio d’annetti a guardare in faccia al pericolo senza indietreggiare di un millimetro.
L’inizio è, comunque, promettente, con Carlos Boozer (doppia doppia da 12 e 11 rimbalzi) che schiaccia di prepotenza il 18-19, a 2:52 dalla chiusura di un primo quarto molto equilibrato. Che, però, va in archivio con la giocata in isolamento del 35 che porta a spasso il povero Jimmy Butler e sigla il 23-21, con il classico “fade away” dal gomito. Nel secondo periodo i Bulls provano a far valore una, quantomeno potenziale, maggior energia sotto canestro, trovando il 33-34 (più il libero supplementare) con il redivivo Nazr Mohammed, che sfrutta al meglio l’errore di Buter da dietro l’arco. Dall’altra parte le questioni offensive riguardano sempre “Batman e Robin”: o, meglio, “Robin e Batman” visto che, nell’occasione, è Westbrook (ad un passo dalla tripla doppia con 17 punti, 9 assist e altrettanti rimbalzi) a trovare in angolo Durant per la tripla del +5 Thunder (47-42).
I ruoli si invertono ad inizio terzo quarto: assist del 35 e tripla di Westbrook per il 61-56. E’ l’inizio del primo strappo della gara, sancito in via ufficiale dal 67-58 griffato Durant (toh!) praticamente da casa sua; ennesima partita mostruosa del futuro Mvp con 35 punti, 12 rimbalzi, 5 assist, 11/21 al tiro e 3/4 da tre. Butler, con una giocata jordanesca (signori siamo sempre a Chicago eh), prova a porre rimedio a quest’andazzo, andando a schiacciare di potenza e prepotenza il nuovo -5 (76-71), col pareggio che da miraggio si trasforma in fattibile realtà allorquando Boozer si svita sul perno e mette i due punti del 76-75, all’alba dell’ultimo periodo. Qualche riga fa ho utilizzato, forse in maniera improvvida, l’aggettivo “jordanesco”: KD me lo fa notare, andando a ricevere in “backdoor” l’assist di Westbrook e schiacciando l’83-75. Ci troviamo nel bel mezzo di un decisivo 12-0 di parziale, reso ancor più efficace dall’ottima difesa di squadra degli ospiti: la zingarata di Westbrook per l’88-75 a poco più di 5 minuti dalla sirena finale, chiude, infatti, la gara sigillando con largo anticipo la W dei Thunder. Finisce 97-85, con l’ennesima tripla doppia sfiorata da Noah (9 punti, 12 rimbalzi e 9 assist) che stavolta non basta ai Bulls.
Oklahoma City Thunder: Durant 35, Westbrook 17. Rimb: Durant 12. Ass: Westbrook 9
Chicago Bulls: Augustin 16, Butler 13. Rimb: Noah 12, Boozer 11. Ass: Noah 9
ALTRI RISULTATI:
Atlanta Hawks – Charlotte Bobcats 97-83;
Philadelphia 76ers – Indiana Pacers 90-99;
Phoenix Suns – Brooklyn Nets 95-108;
Utah Jazz – Houston Rockets 86-124;
Boston Celtics – Dallas Mavericks 89-94;
Los Angeles Clippers – Denver Nuggets 100-110
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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