feb 13, 2014 Claudio Pellecchia Sport USA 0
Roma. Portland chiude il personalissimo “back to back” contro le superpotenze dell’Ovest, andando a far visita ai Clippers allo Staples Center. E, come accaduto contro Okc, anche in questo caso la sconfitta è di stretta misura, in una partita vissuta sul filo dell’equilibrio e decisa, di fatto, dal 22-30 dell’ultimo quarto a favore dei padroni di casa. Blake Griffin dimostra fin dai primi minuti di essere in serata (chiuderà con 36 punti e 10 rimbalzi) e guida la transizione conclusa dal lob che si arrampica sul secondo ferro e si insacca per il pari a quota 18 a metà prima quarto. Dall’altra parte LaMarcus Aldrige smette finalmente di litigare con ferri e tabellone e, in una serata da 10/18 al tiro (25 punti), mette la tripla del 30-25 uscendo dai blocchi. E’ però Jamal Crawford (25 punti e 7/16 dal campo) a chiudere la frazione da protagonista, con la penetrazione e l’appoggio al vetro che vale il +1 (30-31) Clippers. Zingarata in area di qua, zingarata in area di la: manco a dirlo, è Damian Lillard (21 punti e 5 assist) ad andare fino in fondo per il 45-47 a 5:53 dall’intervallo lungo. Tempo un minuto ed ecco il “Paul to Griffin” buono per tutte le stagioni, per il nuovo controsorpasso losangelino (52-53). La gara sembra un incontro di boxe, con i due pugili che se le danno di santa ragione senza che nessuno riesca, però, a prevalere: alla pausa di metà gara si arriva, infatti, sul pari 61. Il terzo quarto ricalca fedelmente il copione andato in scena nei primi 24 minuti: Griffin continua nel show personale, ricevendo da Barnes e schiacciando il 75-76, preludio ad un nuovo, interminabile, botta e risposta che la tripla (con fallo) di CJ McCollum (11 punti in 14 minuti di impiego partendo dalla panchina) sembra interrompere, per il 90-88 a 1:54 dall’ultimo intervallo. In effetti, il 95-91 che apre il quarto e decisivo periodo è un’inversione di tendenza rispetto ai risicatissimi vantaggi dei quarti precedenti. L’incredibile tripla di Lillard che inaugura il gran ballo vale un nuovo +4 (98-94) ospite. Poi Chris Paul (doppia doppia da 20 e 12 assist) prende possesso della partita: nessuna entra e nessuno esce se non lo decide lui. Il jumper in transizione del 98 pari è diretta conseguenza dell’onnipotenza cestitica del playmaker da Wake Forest, così come l’assist che DeAndre Jordan (14 punti, ma appena 6 rimbalzi) converte nel 105-106 a poco più di sei minuti dalla sirena finale. Ma CP3 non si ferma certo qui e decide di continuare a far contento il suo compagno di pick and roll preferito, con il “pocket pass” che il 32 non ha difficoltà ad appoggiare al vetro per il +3 Clippers (115-118), con 2:32 ancora da giocare. I Blazers, di contro, vanno in rottura prolungata e solo la prontezza a rimbalzo di Aldrige sulla mattonata di Matthews, consente ai rossoneri di restare aggrappati alla partita (117-118). Si arriva a 28 secondi dal termine sul 117-120: coach Stotts disegna lo schema per l’uscita dai blocchi di Batum (che sfiora la tripla doppia con 13 punti, 7 rimbalzi e 7 assist), ma la tripla del francese (forzata) è completamente fuori bersaglio, finendo nelle grinfie di Paul. Errore che decide la partita: vincono I Clippers 122-117
Portland Trail Blazers: Aldrige 25, Lillard 21. Rimb: Batum 7. Ass: Batum 7
Los Angeles Clippers: Griffin 36, Crawford 25. Rimb: Griffin 10. Ass: Paul 12.
ALTRI RISULTATI:
Dallas Mavericks – Indiana Pacers 81-73;
Memphis Grizzlies – Orlando Magic 86-81;
Atlanta Hawks – Toronto Raptors 83-104;
San Antonio Spurs – Boston Celtics 104-92;
Charlotte Bobcats – Brooklyn Nets 89-105;
Cleveland Cavaliers – Detroit Pistons 93-89;
Sacramento Kings – New York Knicks 106-101;
Washington Wizards – Hoiuston Rockets 112-113;
New Orleans Pelicans – Milwakee Bucks 102-98;
Denver Nuggets – Minnesota Timberwolves 90-117;
Philadelphia 76ers – Utah jazz 100-105;
Miami Heat – Golden State Warriors 111-110
happy wheelsNasce a Napoli il 07/09/1987. Già collaboratore/redattore per il "Roma", "Il Mattino" e toniiavarone.it, nonostante la laurea in Giurisprudenza ha deciso comunque di intraprendere l'avventura rischiosa e affascinante del giornalismo. Pubblicista dal 2013, ama lo sport e le storie che vi ruotano attorno. Occuparsi di Nba non è un lavoro, ma un piacere.
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