gen 29, 2010 Umberto Gallucci Home Page, Spettacolo 0
E’ tutto vero, il nastro tricolore è stato tagliato, l’Auditorium “Oscar Niemayer” dopo 10 anni di battaglie e ricorsi al Tar è nato. Una gravidanza lunga, intensa e travagliata ma con un successo che non si feremerà qui. Questa mattina intorno alle 12.00 a Ravello, il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ha inaugurato l’opera dell’archistar brasiliana Niemeyer, così da lanciare Ravello sempre più in alto e diventare la Salisburgo del Mediterraneo. “Ce l’abbiamo fatta”, queste le prime parole di Antonio Bassolino all’interno della sala da 400 posti del nuovo gioiello della “Divina Costiera”. “Per qualcuno assomiglia ad un foglio di carta che vola nell’aria, per qualcun altro ad una nuvola, a me ricorda l’occhio di Magritte – ha detto il governatore della Campania – è un grandissimo dono che ci ha fatto uno degli architetti più importanti al mondo che ringrazio di cuore”. Nel corso del suo discorso, il presidente della regione ricorda quando gli venne consegnato in Brasile il progetto dell’Auditorium.
“Per Ravello è una giornata davvero particolare e anche la dimostrazione che si può fare bella architettura moderna in un luogo delicatissimo come Ravello, un comune piccolo ma il cui nome è conosciuto in tutto il mondo – ha aggiunto – un salto di qualità di enorme importanza, per tutti”. Con l’arrivo dell’Auditorium Ravello è pronta a destaggionalizzare il turimo “Insieme a Villa Rufolo e a Villa Episcopio, che la Regione ha acquisito e sta restaurando fa di questa piccola città un grandissimo luogo dell’anima, della cultura e dello spirito – ha concluso Bassolino – ed è possibile ora per 365 giorni all’anno, in tutte le stagioni avere un’offerta culturale e turistica di grandissimo livello”.
Dopo il discorso del presidente Bassolino, impegnato in questi giorni anche per la questione elezioni, sono interventuti il presidente della Fondazione Ravello, il sociologo Domenico De Masi il quale è sembrato più entusiasta che mai, come un padre che vede partorire il proprio figlio. “È stato faticoso ma ce l’abbiamo fatta” questo ripete De Masi, dopo una battaglia lunghissima ma alla fine vinta. Un sogno che si realizza, nato così per caso dopo aver conosciuto un giornalista brasiliano Roberto D’Avila. Ora l’ultimo passo resta l’affidamento della struttura. La Fondazione Ravello è pronta “Abbiamo siglato con il sindaco una convenzione che affida la gestione dell’auditorium alla Fondazione, aspettiamo che passi in consiglio comunale”. Nonostante la fumata bianca sia molto lontana, la Fondazione Ravello è già all’opera, “Stiamo già lavorando ad un nuovo progetto, Ravello 12 – afferma De Masi – così da garantire eventi tutto l’arco dell’anno, nel 2012″. Dopo questa tre giorni d’inaugurazione si ripartirà da sabato 13 febbraio. “Per circa cinque settimane saranno ospitate orchestre di grandi capitali europee per concerti legati alla lettura di novelle di Boccaccio con grandi attori”. Non solo buona musica e cultura, ma anche enogastronomia così da valorizzare sempre al meglio le risorse campane, “L’assessorato all’agricoltura offrirà una degustazione di prodotti locali” conclude il presidente della Fondazione Ravello.
A chiudere gli interventi è stato il Sindaco della “Città della Musica”, l’avv. Paolo Imperato, uno dei primi “nemici” dell’Auditorium che però commenta “Prima ero perplesso sulla possibilità di realizzare un progetto tanto audace, ma ora l’Auditorium è una realtà e bisogna impegnarsi a ricavarne tutti i vantaggi in termini di occupazione, di visibilità e di sviluppo”. Dopo i tre interventi la mattinata presso il nuovissimo Auditorium dedicato al suo progettista, è continuata con l’esibizione della Fanfara dei Carabinieri e poi il rituale taglio della torta con il logo. Questa sera l’evento continua con l’esibizione dei giovani ballerini brasiliani dell’ Escola do Teatro Bolshoi no Brasil, fondata dal prestigioso Teatro Bolshoi di Mosca, e che ha dato nuove aspettative ad un numero enorme di bambini e ragazzi brasiliani. Il Bolshoi proporrà un ricco Gala incentrato, nella prima parte, sulla figura e la musica di Chopin, nel bicentenario della nascita.
Unica nota amara della giornata è l’inaspettata assenza di Secondo Amalfitano, ex sindaco di Ravello, ora consigliere del ministro Renato Brunetta. Un’assenza inaspettata e vera nota negativa, perchè Amalfitano è stato il condottiero della battaglia a favore dell’auditorium. L’ex sindaco di Ravello, noto in Italia anche per aver ricoperto la carica di rappresentate dei piccoli comuni dell’Anci, oltre ad essersi battuto fino alla fine per la realizzazione di questo “sogno” nel 2003 volò in Brasile per conoscere l’architetto Niemeyer e, convincere sempre più Antonio Bassolino a puntare e sostenere questa idea. Con il passare degli anni Amalfitano ha vinto tutte le battaglie per veder realizzato un sogno, obiettivo principe della sua carriera amministrativa a Ravello, “far entrare Ravello definitivamente nel firmamento del turismo d’elite”. Tutti si sarebbero aspettati l’ex primo cittadino questa mattina sul piazzale del nascente Auditorium “Oscar Niemeyer”, però non è stato così, perchè il primo promotore non è stato invitato. Tutti penseranno a qualche mossa politica, ma molto probabilmente la paura era una sola, Secondo Amalfitano avrebbe rubato la scena al “Governatore”.
Domani si continuerà, con l’attesissimo concerto di Lucio Dalla, il quale proporrà nel suo recital un testo inedito, scritto apposta per l’occasione. Il cantautore bolognese eseguirà a modo suo il Sesto concerto per violino di Vivaldi. Marco Alemanno, invece, sarà la voce recitante di alcuni dei versi più significativi della poetessa Alda Merini, recentemente scomparsa, messe in musica e “sinfonizzate” da Dalla.
L’evento sarà completamente “catturato” dagli obiettivi dello staff del fotografo Oliviero Toscani, amico di Ravello e del Ravello Festival. Tra una foto e l’altra, un emozionatissimo Toscani, ha commentato così l’evento ”Ho attraversato tutto il grande travaglio per poter costruire questa opera – dice Toscani – questo è un paese che quando si hanno le idee si hanno i nemici. C’è stata tutta una parte dell’Italia contro questa opera, ricorsi al Tar, tutto il possibile contro questo Auditorium. Finalmente sono felice che questa opera sia stata realizzata”. Oltre ad essere emozionato, Oliviero Toscani è sembrato particolarmente commosso, sopratutto “per la qualità dell’opera – aggiunge il fotografo – questa è una di quelle opere che appartengono alla grande Italia per cui è famosa nel mondo. Ambientalismo non vuol dire non far niente ma costruire bene. L’Italia non è un paese della natura ma delle attività umane, è bella perchè l’uomo è intervenuto sul territorio. Questa è una delle pochissime cose fatte bene negli ultimi decenni”. Toscani tra un commento ed un altro immortala momenti che entreranno nella storia di Ravello e dell’architettura mondiale. “È un momento di storia, – commenta Toscani – faremo un’esposizione forse a Ravello questa estate”. Immagini ricche di emozioni, soprattutto di volti soddisfatti per la realizzazione di un sogno osteggiato da molti, che però oggi devono accettare la sconfitta e convincersi che l’auditorium sarà una “locomotiva” in grado di portare a Ravello nuovi flussi turistici e, destagionalizzare, un turismo che solo nei mesi più caldi riempie le tantissime strutture ricettive.
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