ago 28, 2010 Luigi Liberti Home Page, Spettacolo 1
“Gigiotto dobbiamo parlare di una cosa. Una cosa importante, eh…”. Mi torna ripetutamente in mente, in queste ultime ore, la voce di Giancarlo Costanzi o meglio del “Prof”, come eravamo soliti chiamarlo. Nel giorno del suo funerale mi sembra doveroso ricordarlo ma non compiangerlo. Il pioniere della formazione cinematografica, instancabile lavoratore, mente geniale.
Ci sarebbero tanti modi per ricordarlo, ma di fronte alla morte ogni frase può assumere un significato di circostanza. Io, che ho avuto la fortuna di incontrarlo per caso e poi iniziare a collaborare con lui fino a creare e dirigere le sue testate giornalistiche, voglio ricordarlo come il burbero e testardo amico con il quale alla fine era impossibile litigare. I suoi consigli, le nostre discussioni sulla politica, la sua ironia e le idee geniali che sfornava a qualsiasi ora del giorno e della notte sono ricordi difficili da raccontare.
Mi aspetto una risposta all’ultimo SMS che gli ho mandato poche ore prima della sua morte, convinto che una tale “personalità” non può morire. Anche se il Prof non e’ piu’ tra noi, in ogni persona che lo ha conosciuto non potra’ non esserci un po’ del suo entusiasmo, della sua voglia di fare, del suo modo di essere. L’ultimo pensiero va a Toni e Sharon, sue “allieve di vita” e motore della sua grande creatura: la Scuola di Cinema di via Panisperna.
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