Roma. ”World War Z” di Marc Forster, tratto dall’acclamato romanzo di Max Brooks e incentrato sulla lotta globale contro gli zombie, arriva nelle sale italiane assieme alle sue tante polemiche. Interpretato e prodotto da Brad Pitt, il film ha avuto una travagliata vita produttiva: liti tra regista e star,budget “impazzito” e fatture nascoste per arginare il totale… Ma alla fine il box office internazionale ha dato ragione al marito di Angelina Jolie, in barba anche alle critiche della stampa specializzata che imputa alla pellicola la mancanza di coralità delle voci, dell’approfondimento delle varie reazioni paese per paese, e la presenza di Pitt, in ogni inquadratura e in ogni scena d’azione. In questo profluvio di inquadrature per la star assoluta del film, trova spazio anche il “nostro” Pierfrancesco Favino, nei panni di un membro di un piccolo gruppo di ricercatori che a Cardiff resiste al contagio, ma ha bisogno di Pitt – ovviamente – per cercare un rimedio concreto. Da Roma a Cardiff per lavoro, Favino è a capo del laboratorio e si dimostrerà (senza troppo spoiler) coraggioso e meritevole del ruolo sul campo. «A parte l’azione e il divertimento – racconta Favino- il film si presta a una lettura quasi politica perché parla di globalizzazione, omologazione, sovraffollamento. Dà la sensazione soffocante che ci sia meno spazio per tutti». Brad Pitt cercava un attore francese, ma alla fine dopo un regolare provino è stato scelto lui. « Dopo il primo stupore di ritrovarmi a tu per tu con lui, le cose sono andate benissimo perché è una persona molto alla mano. Duettare con lui è stato un piacere. Di Brad mi ha colpito la sua simpatia naturale e il rapporto magnifico che ha con i figli, tre dei quali sono venuti a trovarlo sul set. Sono padre anch’io e questo aspetto della sua personalità non poteva lasciarmi indifferente».
11 years ago
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