nov 10, 2012 Luigi Liberti Cinema, Home Page 0
Roma. Carlo Verdone irrompe alla Festa del Cinema, questa volta né davanti né dietro alla telecamera, raccontando la sua vita nel documentario “Carlo!” diretto da Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni. Il lavoro cinematografico e giornalistico di Ferzetti e Giagni è un autoritratto, non celebrativo, come ama sottolineare lo stesso Verdone ma informativo che mette a nudo quei lati umani, seri e nascosti, mai rivelati dell’attore e regista romano. Il documentario tira fuori il lato nascosto di Carlo, molto riservato come tutte le persone serie, attraverso piccoli film familiari e la sua casa ripresa per ben 40 minuti. Tutti lati che non sono venuti fuori con i suoi film. Tenero, nostalgico e divertente, Carlo Verdone: “nella vita accadono avvenimenti che sembrerebbero avvenimenti normali, a volte alcuni incontri pensi siano insignificanti e non vale nemmeno la pena andarci ma all’interno nascondono una piccola gemma che devi saper cogliere al volo. Un giorno, venne a trovarmi un amico inglese. Ignaro su come farlo divertire, lo portai in un teatro a vedere uno spettacolo di mimo, teatro allora diretto da Antonio Bino che, in una chiacchierata post spettacolo, alla presenza del famoso amico Stefano Natale, mi propone di prendermi per 10 giorni il teatro e fare i miei schetck”. Carlo, poi, ha avuto una serie di incontri fortunati come quello con Sergio Leone che gli produce un film. Il resto è storia. “La mia fortuna – racconta Verdone – è stata avere la mia famiglia, mio padre, mia madre e tutto l’entourage. Mi hanno dato la spinta alla frequentazione di tutti nel quartiere. Mio padre e mia madre mi spingevano a guardare il quartiere e mi facevano notare i tic divertenti di gente del paese. La curiosità me l’hanno sempre iniettata dentro. Spesso la vita si fa da sé, sembra che il destino si faccia da sé- continua Verdone – Esiste una fortuna per lanciarti ma il talento o ce l’hai o non ce l’hai perchè poi devi fare i conti il pubblico”. Prima raccontava le persone, i personaggi. Oggi i temi, le relazioni. “Oggi la società sembra omologata. Guarda il calcio, è lo specchio nitido di una società media di giovani, hanno tutti quel taglio dei capelli. Per cui è difficile, sono tutti uguali. Se uscissi a Trastevere oggi, troverei qualcosa di interessante solo nei trasteverini anziani che hanno ancora una poesia da comunicarti. Fanno una battuta sarcastica, un po’ cattiva, comica che ha sempre il suo sapore. Adesso bisogna osservare, penetrare, scovare qualcosa di curioso. Oggi sento il bisogno non più di raccontare il tipo, ma il tema. La difficoltà delle relazioni sentimentali, le relazioni in famiglia. Sono più per le tematiche. Lascio ad altri , ai giovani, l’abilità nel trovare quello che ho trovato io qualche anno fa”.
foto emozioni
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