feb 26, 2012 Redazione Home Page, Spettacolo 0
Anche ieri sera, e fino al 4 marzo, è andato in scena al teatro Olimpico di Roma lo spettacolo “Eretici e corsari”. Un two-man-show, con Neri Marcoré e Claudio Gioè che hanno vestito rispettivamente i panni di Giorgio Gaber e Pier Paolo Pasolini e che dei due intellettuali italiani hanno riportato pensieri e personalità. C’è tanto anche di Sandro Luporini, amico e co-autore dei testi di Gaber. Ecco, per capire e apprezzare a fondo “Eretici e corsari” occorre immergersi necessariamente in quegli anni ’70, gli anni del disincanto, gli anni post-bellici che si portavano addosso il pesante fardello, ancora non smaltito del tutto, del fascismo.
Lo show è liberamente tratto dagli “Scritti corsari” di Pasolini, una raccolta di articoli e riflessioni sulle trasformazioni dell’Italia di quegli anni, e da monologhi, articoli, canzoni, frammenti di vita e opere anche di Gaber.
Ed è proprio con le note del cantautore milanese, re-incarnatosi in Marcoré, e con le feroci invettive dell’intellettuale bolognese (impossibile rinchiudere Pasolini in una categoria), che quegli anni vengono riportati alla luce nella splendida cornice del Teatro Olimpico. Un teatro dalla scenografia minimal, che esalta le figure dei due carismatici personaggi interpretati da due attori bravi, davvero bravi a reggere una sceneggiatura del genere. Scenografia minimal, due ottimi attori in primo piano e un quartetto alle loro spalle, lo Gnu Quartet (con Raffaele Rebaudengo alla viola, Francesca Rapetti al flauto, Roberto Izzo al violino e Stefano Cabrera al violoncello), che ha accompagnato lo show con musica live.
In “Eretici e corsari” emerge tutta l’inquietudine di due personaggi che appartengono di diritto alla storia del nostro Paese: da un lato, il Gaber (e il Luporini) che, attraverso note e ironia, mostra lo spaccato triste di un’Italia in declino, con un Neri Marcoré da standing ovation che recita, canta e suona, calandosi perfettamente nella parte; dall’altro, il Pasolini che disobbedì all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e riuscì a fuggire travestito da contadino e a rifugiarsi a Casarsa, che appare qui in tutta la sua nitidezza, critico, duro, a tratti feroce, a suo modo poetico. Claudio Gioè gli dà voce in maniera perfetta, quasi colpendo lo spettatore a ogni esclamazione.
«Si tratta di una feroce critica, la sua, ma anche un’analisi lucida e disperata della degenerazione della vita democratica corrotta dal consumismo – ha affermato l’attore, recentemente in tivvù con “Il XIII apostolo” -. Io sono il portavoce del pensiero pasoliniano e Neri interpreta le canzoni di Gaber».
Uno spettacolo da non perdere, che nel mare magnum delle produzioni rappresenta un punto di vista a suo modo nuovo, con un “binologo” perfettamente riuscito, dove la coppia Marcoré-Gioè, ovvero Gaber-Pasolini, rappresenta una bella alchimia. Anche perché, diciamocelo, non si guarda al futuro senza conoscere il passato. E con “Eretici e corsari”, si esce dal teatro con l’eco del passato che rimbomba assordante nella mente.
Michele Pilla
Nadia Rondinelli
happy wheels
ott 25, 2024 0
ott 24, 2024 0
ott 15, 2024 0
ott 14, 2024 0
ott 09, 2024 0
ott 01, 2024 0
lug 29, 2024 0
ott 06, 2023 0
ott 01, 2013 6
mag 22, 2009 5
11 years ago
11 years ago
11 years ago
11 years ago