mag 30, 2013 Redazione Musica 0
Roma. L’amore dei fan, Facebook e l’affetto della famiglia. E’ grazie a queste cose che Vasco Rossi dopo due anni di quarantena a combattere un batterio killer e la depressione torna alla sua vita, alla musica. E come per ogni ritorno che si rispetti, lo fa più forte di prima: “Dopo tre giorni di coma ho rivisto la decisione di abbandonare la musica e mi è tornata la curiosità. Al diavolo quel batterio del ca…”. Lo strafilococco aureo, è questo il nome del batterio, è ormai acqua passata e il Blasco si prepara per il suo nuovo show che andrà in scena per quattro sere tra le gradinate dello stadio Olimpico di Torino (9, 10, 14 e 15 giugno) e per tre (22, 23 e 26 giugno) tra quelle del Dall’Ara di Bologna. Le sue dimissioni da rockstar, a differenza di altre, non sono state accettate. “Mi sentivo stanco di tutto, volevo decostruire l’idolo degli stadi e rivalutare il Vasco cantautore. Mi ero rotto. Ho pensato persino al suicidio, ma penso che una cosa del genere possa capitare a chi, com’è successo a me, vive una malattia dura di cui non riesce a vedere l’epilogo”. L’11 settembre dell’anno scorso sono finito in terapia intensiva, ho perso conoscenza per tre giorni. Poi altri venti di cure e riabilitazione. Non mi muovevo più bene, iniziavo a non essere autosufficiente. Un braccio mi si era bloccato, non riuscivo a mangiare con la forchetta e neanche più a masticare”. Adesso si riparte, con un tour: “Ho inserito le canzoni più dure, di carattere sociale che ho scritto venti anni fa e che sono ancora di attualità tipo ‘C’è chi dice no’, ‘Gli spari sopra’ e ‘Stupendo’. Ho intenzione di morire su un palco, io, mica in un letto d’ospedale”.
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