mag 29, 2009 Marcello Martino Spettacolo 0
Per capire una guerra non basta descriverla, occorre averla vissuta. Steel (Premium Gallery sul Digitale Terrestre) porta l’adrenalina di chi la guerra l’ha fatta davvero all’Ostia Film Festival (6 giugno 2009, ore 20.45 Sala4 – Cineland), e presenta in anteprima esclusiva: Generation Kill, la miniserie che segue le vicende del primo battaglione esploratori dei Marines attraverso i primi 40 giorni del conflitto in Iraq.
Generation Kill racconta la vera storia del corpo più addestrato delle forze armate americane durante la missione in Iraq, attraverso le parole di Evan Wright, inviato della rivista Rolling Stone. Il reporter ha seguito realmente il battaglione riportandone le diverse vicissitudini sul magazine e raccogliendole successivamente in un pluri-premiato romanzo.
La serie è arricchita inoltre dall’importante contributo di due dei Marines in essa descritti, il Sergente Eric Kocher e il Capitano Jeffrey Carisalez che hanno lavorato a Generation Kill come consulenti insieme al Sergente Rudy Reyes, che appare interpretando se stesso.
Generation Kill è in onda su Steel in Prima TV nazionale a partire da domenica 14 giugno alle 21:00 con un episodio singolo, e a seguire ogni domenica con un doppio episodio sempre alle 21:00.
Variety l’ha definita così reale da dimenticare che è fiction (“so-real-you’ll-forget-it’s-drama”), la stampa americana l’ha consacrata come la più autentica descrizione della vita militare mai andata in onda sul piccolo schermo.
Nata dai creatori di The Wire Ed Burns e David Simon, Generation Kill è un intransigente resoconto dell’attacco americano in Iraq, raccontato dalla prospettiva dei Marines che l’hanno realmente vissuto. La miniserie è tratta dall’omonimo romanzo di Evan Wright, giornalista di Rolling Stone che ha seguito il primo battaglione esploratori dei Marines durante la guerra irachena del 2003, documentandone le vicissitudini in una serie di articoli dapprima pubblicati sul magazine, e nel 2004 raccolti in un pluripremiato romanzo dal titolo omonimo. Divenuto ben presto un grande successo di critica letteraria, il libro di Wright, che è stato l’unico giornalista ad essersi “embedded” nel più aggressivo e pericoloso corpo militare che esista, risultò fornire in America “una prospettiva unica, mai vista prima dal pubblico americano, sulla guerra in Iraq e le truppe che vi combatterono”.
Fonte: Ufficio stampa NBC Universal
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