nov 30, 2018 Luigi Liberti Teatri 0
Roma. Uno spettacolo vietato (ma non troppo) ai minori, che fa ridere (tanto), che spia disavventure, vizi e virtù di una coppia ‘Sandra & Raimondo 2.0’, in cui rispecchiarsi trovando nessi e somiglianze. Un decalogo naturale per sondare la convivenza amorosa tra un attore famoso per le sue misure che ha deciso di smettere e un’attrice impegnata che non trova una parte. Lui, lei, una situazione straordinaria, una dinamica di ‘ordinaria conflittualità’ di coppia costretta comunque a fare i conti sia con se stessa che con la vita di tutti i giorni. E sullo sfondo una Società dove il sesso è più virtuale che reale, dove basta un’App per incontrarsi, dove c’è più ostentazione social che voglia di incontrarsi davvero. Dove nulla è reale, sincero, concreto. Così alla fine, se tutti trasgrediscono la vera trasgressione è smettere. Anche per un pornostar. Una serie di sketch veloci e ritmati, realizzano una commedia pura e brillante. Gli attori usciranno dai loro ruoli di marito e moglie per vestire i panni di strani psicoterapeuti, commessi sui tacchi, aspiranti attrici ai provini, agenti cinematografici, registi e femministe in una wonder wheel di immagini, colori, accenti, tic e nevrosi. E si finisce così con il parlare non solo di ciò che succede e gira intorno alla dimensione di due attori così diversi tra loro, ma anche intorno alla vita e alle dinamiche di una coppia come tante, tra compromessi e disfunzioni. Alla prima al Teatro dei Servi, oltre al produttore Sergio Assisi e all’autrice della piece Michela Andreozzi, molti vip: la cantante Delise, Umberto Tozzi, Loredana Bertè, Beatrice Gattai, Irene Ferri, Chiara Ricci, Francesco Venditti con Veruska Rossi, Max Tortora.
Note di regia
Una sfida: sapere di dover gestire, contemporaneamente, un testo scritto dalla propria moglie, due attori dotati di comicità pura e un argomento che sfiora da vicino ogni riferimento sessuale, ammanta di adrenalina la concretezza di quanto sia necessario un teatro comodo, mai autoreferenziale anzi semmai utile e di svago. La simbiosi tra teatro moderno e ascolto della contemporaneità deve per forza confrontarsi con la commedia, sia per la sua valenza narratrice, che per il divertimento intellettuale che ne deriva. Un divertissement serissimo per ambire a raccontare le minuscole frustrazioni di una coppia che, dalla crisi implosa risorge a nuova intesa.
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