mar 16, 2015 Carmelita De Santis Teatri 0
Roma. Nonostante la tematica apocalittica, la pièce è una commedia, anche perché San Gennaro (Sergio Assisi), San Pietro (Fabrizio Sabatucci) e Sant’Ambrogio (Giancarlo Ratti) si faranno in quattro per dimostrare a Dio che gli italiani meritano un’altra chance. I tre santi più rappresentativi dell’Italia sono stati convocati da Dio e si ritrovano di fronte a una poco accogliente segretaria, interpretata da Bianca Guaccero. Quest’ultima li informa che il Signore è stanco e demoralizzato e vuole prendersi un pausa. Prima però, ha bisogno di un sostituto: sceglierà uno tra di loro. Il prescelto sarà colui che supererà le prove a cui verranno sottoposti. Prove per niente facili.E noi sappiamo di cosa sono capaci gli Italiani per dimostrarsi migliori di quanto non siano. In una commedia amara in cui il paradosso è solo il punto di partenza per un cammino fantasioso e riflessivo, tra comiche divagazioni e pensierosi allarmi, gli autori ci portano davanti ad un Dio stanco di assistere alle nostre scelte un po’ scontate, ai nostri limiti, alle nostre frustrazioni ma sempre pronti a ripartire e a bersi un caffè insieme. Oggi sto da Dio è un titolo evocativo e abbastanza ottimista da farci immaginare che si tratti di un’affermazione di grande serenità. Ma subito sorge un sospetto: non sarà invece un richiamo inquietante, una convocazione di fronte al ‘capo supremo’? Nello spettacolo il sospetto di una chiamata eccellente viene presto confermato ma, per non farci innervosire, diciamo subito che all’appello, sono stati chiamati tre Santi rappresentanti il nostro Bel Paese: Sant’Ambrogio, San Pietro e San Gennaro. Abbandoniamo per una volta l’immagine classica di Inferno e Paradiso. Immaginiamo che il Bene e il Male, Dio e il Diavolo, possano impersonare qualunque ruolo in questo mondo e nelle alte sfere. E proiettiamo i nostri tre Santi in questo non-luogo molto vicino al nostro, in un non-tempo molto vicino al nostro, di fronte ad una segretaria poco ospitale come spesso le nostre. Fin da subito si respira un’aria di comica inquietudine in cui i nostri protagonisti, sottoposti ad un certo stress dovuto all’attesa, dimostrano presto i loro caratteri ed i loro difetti. Sembra che vengano messi alla prova sotto l’occhio severo di una candid camera. Ma qualcosa di più li aspetta. La segretaria informa i tre che Dio, stanco e demoralizzato, sta cercando un sostituto per prendersi una pausa. La scelta del sostituto ricadrà su uno di loro in base all’esito delle prove a cui verranno sottoposti. Devono dimostrare che vale ancora la pena spendersi per sostenere gli altri, che si può migliorare, che si può cambiare. E soprattutto devono dimostrare di essere affiatati e di sapersi aiutare pena la cancellazione dell’Italia e dei suoi abitanti dalla faccia della terra come esempio e monito a tutte le genti. Il secondo atto sarà l’arena delle prove a cui si sottoporranno Sant’Ambrogio, San Pietro e San Gennaro. Chissà se ce la faranno. Chissà se l’Italia verrà cancellata per sempre.
Il regista:
L’attuale è un periodo in cui la parola crisi sovrasta ogni tipo di attività. Nei più diversi ambiti produttivi aumentano le percentuali negative che riguardano porzioni sempre più crescenti di popolazione. Una cappa di inadeguatezza, di insoddisfazione, di logorio, sembra incombere su ogni nostra azione. Zone d’Italia franano drammaticamente per piogge abbondanti, ma certo non bibliche. E se anche Dio, davanti a questo disastro, che appare senza via d’uscita, non stesse da Dio nemmeno Lui? E se volesse “staccare la spina” per almeno un anno? A chi lascerebbe il Suo arduo compito? Convoca tre dei suoi Santi più importanti, che meglio rappresentano le tipologie italiche: Sant’Ambrogio, San Pietro e San Gennaro. Il Nord, il Centro ed il Sud. Difficile, però, metterli d’accordo. Dio li ha convocati in un luogo che non ha nulla di paradisiaco e nel quale, ad attenderli, c’è un’ambigua segretaria che cerca di indurli in tentazione e che li sottopone ad una serie di test, dai quali i tre escono irrimediabilmente sconfitti. Una commedia con la quale si ride, si canta, si scherza e ci si prende sul serio allo stesso tempo. Tipicamente italiano, no?”
Mauro Mandolini
SALA UMBERTO
Dal 17 marzo al 5 aprile
Via della Mercede, 50 – Roma 06. 6794753
Prezzi: da € 32,00 a € 16,00
Orari: dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17, il secondo mercoledì ore 17.
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