lug 21, 2012 Luigi Liberti Home Page, Il Partenopeo 0
Dimaro. Aurelio De Laurentiis a tutto campo. Il presidente azzurro ha fatto il punto sul mercato e sugli obiettivi del prossimo campionato in una lunga intervista.
La Cina è la nuova frontiera del Napoli? ”Il dragone è il simbolo di quest’anno cinese e porta molta fortuna. Speriamo che ne porti anche al Napoli. Quello cinese è un mercato esplosivo, ma lo è anche quello indiano dove sta sbarcando il calcio. Sono quelli i nuovi territori da esplorare. Conoscono meglio il calcio inglese che il nostro. Noi stiamo cercando di creare la Dragon-Cup. Non sappiamo se riusciremo a vararlo questo torneo per questo 7 agosto, ma se non ci riusciremo sarà per il prossimo anno. E’ molto difficile contrattare con le istituzioni cinesi perché si tratta di due mondi diversi. Abbiamo questo contratto con la Lega per andare li per cinque anni, non andarci sarebbe stato molto complesso perché avremmo permesso agli spagnoli di inserirsi in un mercato in cui ci stiamo inserendo noi molto bene”.
Il suo sguardo è sempre più all’estero? “Sto creando una base a Londra per creare un quadrilatero: Londra, Pechino, Rio De Janeiro, Napoli. Credo che il mondo sia interamente connesso e sempre di più i nostri ragazzi sono in questo mondo. La nostra cultura locale, però, la conserveremo sempre. L’Italia è sempre stato il paese dei comuni, c’è una cultura creativa e frizzante che tiene sempre in ballo il nostro paese”.
L’11 agosto ci sarà la Supercoppa contro la Juventus… “Abbiamo avuto sempre un bel rapporto con loro, fin da quando giocavamo il trofeo Birra Moretti. La sfida con la Juventus per i napoletani ha un sapore particolare. Ieri abbiamo disputato una partita di allenamento molto bella, poteva finire anche 2-2. Abbiamo vinto, ma sono contento più per aver regalato a Insigne la possibilità di segnare non solo in B, ma anche in Europa”.
Quale è l’aggettivo giusto per Insigne? “Ancora ci devo pensare, me lo devo studiare. Mi piace, non sembra assolutamente un bambino. Mi ha dato sempre l’impressione di essere adulto”.
Segnali importanti sono arrivati anche da Vargas… “Peccato che non abbia segnato, ma ha fatto un grande lavoro e un grande movimento”.
Aver blindato gioielli come Hamsik e Cavani è motivo d’orgoglio? “Sarà un grosso problema per Platini giustificare come certe squadre possono sottrarsi al fair-play finanziario, anche perché suo figlio lavora nel Psg. Se vogliamo aprire i nostri portafogli la Uefa deve togliersi di mezzo e lasciare a noi la moltiplicazione dei pani. Ieri ne abbiamo parlato con Rummenigge, vogliamo mettere insieme una ventina di presidenti e cercare l’alternanza per un nuovo campionato europeo. Platini cerca consensi e vuole inserire anche piccole Nazioni. A noi non sta bene, l’Europa è Inghilterra, Italia, Francia, Germania e Spagna. Lo stimo, ma non voglio che si creino incomprensioni”.
Mazzarri s’è presentato come nuovo allenatore… “Mi fa molto piacere questa cosa, mi sorprende sempre. Sta provando automatismi diversi e si rinnova. Questo vuol dire che non si annoia a lavorare sempre nella stessa squadra”.
Per lo scudetto il Napoli è la vera anti-Juve? “Io non faccio previsioni, fino al 31 agosto c’è molto da operare sul mercato. Non sono d’accordo sull’impostazione dei giornalisti che vedono quasi un anno di recessione anche sui portafogli dell’Inter e del Milan. Quello che costa di più non sempre vale di più. Il discorso è nei veri valori sportivi. Io ci ho sempre tenuto a spingere per il valore dei giovani. Ho messo mio figlio a 26 anni a capo di un’azienda. Sapevo che avrebbe sbagliato ma, al contempo, imparato prontamente. Tornando al calcio, questo sarà un grande stimolo per Inter e Milan per rinnovarsi. Non è corretto e giusto perdere così tanti soldi in questo tipo di campionato”.
Può essere questo il campionato dei giovani? ”Me lo auguro. Otto anni fa non sapevo nulla di calcio e mi dicevano sempre che i giovani dovevano misurarsi prima con realtà minori. Io dicevo sempre: Un calciatore o sa giocare o no’. Poi magari sul piano psicologico più reagire in maniera diversa rispetto a un veterano, ma se sa giocare deve scendere in campo. Insigne nella gara di ieri ne è l’esempio”.
In conferenza stampa ha detto che cerca un esterno. Balzaretti e Cissokho sono nomi spendibili? “Su Balzaretti ci sono due problemi: Moggi come agente, procuratore che non è mai chiaro e sincero ma, soprattutto, la bambina e la moglie che lavora a Parigi. Per lui c’è o Palermo o Parigi. I figli sono importantissimi, chapeau al signor Balzaretti che ha preso in così seria considerazione i suoi problemi. Se lui vole venire a Napoli perché l’asse Napoli-Parigi gli dà comunque tranquillità noi lo aspettiamo a braccia aperte. In caso contrario, prenderemo un giovane”.
Lei coniuga bilanci in utile e risultati. Manca solo lo stadio… “Non è vero, non manca. E’ lo stadio dove ha giocato Maradona il San Paolo. Il Sindaco sa perfettamente che sono pronto a investire per ristrutturarlo. Voglio creare una nuova copertura e un abbassamento del campo di gioco per dare migliore visibilità e nuovi 30mila posti”.
Vorrebbe lo stadio di proprietà o proseguire il lavoro col comune? “Possiamo anche lavorare col comune, ma sono anche disposto ad acquistarlo. O, ancora, prenderlo con un contratto di utilizzazione per i prossimi 99 anni che è come acquistarlo”.
Ha un sogno di mercato? “Mi fate sempre questa domanda, ma io non credo nei solisti. E’ la squadra che ti fa vincere. Lo scorso anno la Juventus ha vinto con la squadra. La nostra, avrebbe detto mio zio, è una squadra con le tre C ma non posso spiegare cosa sono (dice sorridendo ndr)”
Considerazioni finali: “Cavani non è in vendita ma a 100 milioni lo possiamo anche dare. Questo non vuol dire che questo è il suo valore, è il valore che ha per me. Il Psg non può contonuare a comprare di tutto di più. La cosa importante per noi è continuare a crescere perché il calcio ancora è allo sbando”.
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