giu 28, 2009 Umberto Gallucci Home Page, Il Partenopeo 0
Alla Casa Bianca già si festeggiava, il soccer era pronto a mettere ko il football brasiliano. Invece no, il sogno americano è durato solo 45′. Una finale emozionante, una finale che resterà nella storia, una finale che conferma la supremazia della fantasia brasiliana nel mondo del calcio. Una partita dalle doppia faccia, primo tempo gestito meglio dagli Stati Uniti, che già al 10′ passano in vantaggio con Dempsey che colpisce al volo di piatto e manda nell’angolino basso lontano un cross di Spector. Il Brasile prova subito a riportare il match in parità, invece al 27′ è sempre la squadra a stelle e strisce ad andare in goal. Questa volta con Donovan, che conclude in rete un azione costruita nel migliore dei modi. Cinque passaggi e la palla buca la rete della porta di Julio Cesar, un azione da manuale del calcio direbbe Josè Altafini. Un primo tempo a sorpresa, il calcio in 45′ viene messo al tappeto dal soccer. Invece no, il Brasile che solo con l’Italia è riuscito a dominare la gara, nel secondo tempo riesce subito a riportare la partita alla normalità. La Selecao nemmeno ritorna in campo e subito accorcia le distanze, ad andare a segno è Luis Fabiano, che in area stoppa un cross di Maicon, si gira e infila Howard. Un goal che taglia le gambe alla formazione di Bradley, che alla lunga comincia a cedere. La manovra non è la stessa della prima frazione di gioco e, così, il Brasile comincia a fare il suo gioco. E così al 30′ del secondo tempo arriva il pareggio, sempre con Luis Fabiano che spinge in rete una palla di Robinho respinta dalla traversa. Una rete che spiana la strada ai verdeoro. Gli Stati Uniti pian piano escono dalla scena, solo sporadicamente si fanno vedere nella zona di Julio Cesar, invece il Brasile sempre più va vicino al goal. Il tempo passa e i tempi supplementari sembrano essere la soluzione migliore, ma a 5′ dalla fine ci pensa il capitano a risolvere la questione. E’ il 40′, angolo di Elano, Dempsey si perde Lucio che colpisce di testa sul secondo palo e fa 3-2. Un goal che completa la rimonta brasiliana, costruita credendoci fino alla fine. Gli ultimi minuti vedono i verdeoro gestire il risultato e i giocatori di “soccer” tentare invano l’ultimo assalto. Passati 3′ di recupero l’arbitro Hansson con il triplice fischio consegna al Brasile la vittoria e infrange il sogno degli Stati Uniti. Una sconfitta che difficilmente andrà giù, perchè per 45′ Donovan e co. hanno assaporato il gusto della vittoria. Una gara che però entrerà nella storia del calcio americano, perchè almeno per un tempo sono riusciti a dominare i “Dei” del calcio. Con questa stupenda finale si chiude la Confederations Cup 2009, un’edizione particolare triste per i campioni del Mondo 2006 e per i campioni d’Europa. Ora aspettando l’11 giugno 2010 e l’inizio dei Mondiali in Sud Africa, resteranno impresse in nomi le immagini bellissime dei tifosi, il rumore assordante delle trombette Vuvuleza e la vittoria del Brasile di Carlos Dunga.
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