set 05, 2014 Luigi Liberti Il Partenopeo 0
Napoli. Arabi e Cinesi a sostegno delle finanze della S.S.C. Napoli, attività della Filmauro finanziata dalle casse del club azzurro, e tante altre amenità simili. Il sorprendente immobilismo di Aurelio De Laurentiis, oltre al malcontento popolare, sta dando vita ad una serie di ipotesi molte delle quali fantasiose. In effetti, per chi non conosce la situazione, sembra strano che dopo appena un anno non sia arrivato il rinnovo del mister Benitez, dei top player annunciati neanche l’ombra, e soprattutto le apparizioni di De Laurentiis diventino sempre più sporadiche e sfuggenti. Personalmente, ritengo che dietro a tale situazione ci sia semplicemente una volontà da parte del Presidente di vendere la Società e quindi rafforzarla dal punto di vista economico e non appesantirla con ingaggi importanti, e contratti lunghi. Se poi consideriamo l’emozione, con tanto di lacrime, mostrata per la prima volta a Dimaro dinanzi ai tifosi, potremmo anche ipotizzare che la scelta sia di carattere personale e soprattutto molto sofferta. Nell’era del giornalismo “copia & incolla”, con blog travestiti da testate giornalistiche, non ci vuole molto per divulgare e autenticare vere e proprie bufale…tutte ovviamente “anonime”. Ed ecco quindi che “il pappone” risana le finanze della Filmauro con le cessioni di Lavezzi e Cavani, oppure che Benitez non rinnova poiché non arrivano Mascherano e Fellaini. La realtà, a mio avviso, è che Aurelio De Laurentiis abbia maturato l’idea di cedere il Napoli, ma per importanti motivi personali e non per difficoltà di gestione. Infatti, documenti e conti alla mano, il Napoli è una delle poche società sportive più forti e ricche dal punto di vista societario (i soldi in attivo, restano in seno alla società e non sono mai stati trasferiti nelle casse della Filmauro…). Non sarà una corazzata, ma negli ultimi anni la crescita economico-societaria va di pari passo con quella sportiva. Che ci sia una decisione “sofferta” da prendere, lo conferma anche l’insolita emozione mostrata da De Laurentiis nell’ormai consueta presentazione della squadra dinanzi ai tifosi accorsi a Dimaro. A colpire, non sono state tanto le promesse di lottare per lo scudetto, quanto le lacrime che sono uscite dinanzi all’incitamento dei tifosi. Se consideriamo che il Napoli non sta sottoscrivendo contratti a lungo termine neanche con “punti fermi” come l’allenatore e la sede del ritiro precampionato, e che pur di snellire al massimo il monte ingaggi si è liberato per poco o nulla di contratti con calciatori come Dzemaili, Pandev e Beherami (per non parlare di Donadel…) la volontà di cedere è chiara. Il Napoli, oggi, è una società modello con una robusta consistenza economica, un discreto parco giocatori, spese al di sotto della media, un rendimento sportivo apprezzabile ed ovviamente un immenso potenziale dato da una delle piazze più calorose d’Italia. Gli elementi per una cessione della società ci sono tutti, ma questo non vuol dire che siamo dinanzi ad un ridimensionamento. Dal mio punto di vista, Aurelio De Laurentiis ambisce ad una uscita di scena in grande stile, magari con uno storico successo…
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