ott 20, 2012 Luigi Liberti Home Page, Il Partenopeo 0
Torino. La Juventus in una sola partita da più risposte importanti: mantiene l’imbattibilità nel nuovo stadio anche nello scontro diretto contro il Napoli, l’unica squadra che l’ha battuta negli ultimi tempi; dimostra che gli impegni della Champions sono gestibile anche in campionato con una rosa rinforzata, nella quale le riserve sanno fare la differenza, anche subentrando a gara in corso; e dimostra a Mazzarri che le partite clou si possono preparare anche in un solo allenamento. La gara non è stata granché, giocata più col timore di fare una mossa falsa che provare ad osare. Tanta intensità, gioco duro, ed un Napoli che esce ridimensionato nella lotta scudetto: per raggiungere certi traguardi serve un pizzico di coraggio in più. Accontentandosi del pari, a dieci minuti dal termine perde la partita. E’ vero, siamo all’ottava giornata ed è inutile tentare già il tutto per tutto però se c’era qualcuno che aveva qualcosa da perdere era la Juve e non il Napoli.
LA GARA - La Juve deve fare a meno di Buffon e Vucinic, mentre il Napoli se anche giunto in ritardo può schierare il bomber Cavani. Il primo tempo è bruttino, con la Juve che manovra la palla senza rendersi particolarmente pericolosa ed il Napoli che non riesce a ripartire. L’unico sussulto, è una punizione di Cavani che si infrange sul palo a portiere battuto. Per la Juve c’è solo una girata di destro di poco larga di Giovinco. Poi esce Quagliarella, fuori partita, dentro Matri. C’è lo splendido lancio di Pirlo per Matri, cui non riesce la deviazione volante, avrebbe dovuto fare come Balotelli con la Danimarca, davanti a De Sanctis. Manca un quarto d’ora al termine, il Napoli continua a non ripartire con facilità ma Mazzarri non se la sente di tirare fuori Pandev e Maggio e mettere dentro Insigne. I cambi della Juve, invece, arrivano e danno tutti i loro frutti. Caceres e Pogba, subentrati a Asamoah (acciaccato) e Vidal, fanno gol. L’uruguaiano di testa, a 10’ dalla fine, sul corner di Pirlo (errore in marcatura del Napoli che si “dimentica” il nuovo entrato), il francesino subito dopo con un sinistro al volo da fuori area: chapeau. La Juve esonda. E vince. Porta a 47 i risultati utili consecutivi in campionato e stacca il Napoli di tre punti.
VERGOGNA STADIUM – La partita finisce con lo juventus Stadium che urla cori di un odio razziale senza precedenti. La cosa grave, è che gli insulti a sfondo razziale sono ormai un marchio di fabbrica della tifoseria più “bastarda” (composta in maggioranza da un mix di fanatici provenienti da tutto il meridione) del Mondo, e tale comportamento non è sanzionato dal giudice sportivo tanto da diventare un fenomeno folkloristico promosso anche dalla tv di Stato. Fare la “caricatura” di canzoni storiche napoletane ci può stare, ma i cori vergognosi che ormai fanno parte della cultura meticcia del tifo bianconero è troppo considerando che i cori razzisti costituiscono reato per il nostro ordinamento. Se non scattassero sanzioni neanche in questa occasione, bisognerà andare alla fonte e capire chi è che copre questi scandali.
MIX ZONE:
Walter Mazzarri: “Sono contento di quanto ha fatto la squadra, abbiamo imposto il gioco soprattutto nel secondo tempo. Il Napoli è stata l’unica squadra ad avere un possesso palla più alto della Juve in casa loro. Prima del gol comandavamo la partita”. Quest’estate ho fatto una scelta: ho detto per la prima volta in carriera, dopo 12 anni, voglio andare in scadenza contrattuale. È una valutazione mia e per una serie di motivi voglio fare così. Darò l’anima più di sempre fino alla fine dell’anno e alla fine guarderò senza vincoli contrattuali e vedrò cosa mi sentirò di fare.”
FOTO EMOZIONI:
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