mar 29, 2014 Alessandro Pagano Sport 24, Sport USA 0
Roma. Notte ricca in NBA, andiamo a scoprire come sono andate i match di questa ranch finale.
Miami Heat @ Detroit Pistons: 110-78
Al Palace of Aburn Hills di Detroit approdano i Miami Heat, reduci dalla cocente sconfitta contro i Pacers. Squadra rimareggiata, con tante illustri assenze vista la posta in palio considerevolmente bassa. La grande delusa di questa stagione, invece, prova per lo meno a salvare la faccia ma mantiene viva la partita fino ad inizio secondo periodo e da lì in poi 82-55 di parziale Heat. Inizia bene Haslem che sfrutta gli assist di LeBron per capitalizzare al meglio. Bynum col tiro dalla lunga di stanza e Drummond nel pitturato provano a tenere a galla i padroni di casa ma i gravi limiti difensivi ed offensivi dei Pistons vengono subito presi di mira e attaccati. Durante l’intervallo, vengono premiati i “Bad Boys”, il team dei Detroit Piston del titolo 1989/1990. Si ritorna sul parquet e James e Bosh decidono che la partita va chiusa e sepolta: LeBron attacca il ferro e porta a casa l’and-one e Bosh, l’azione successiva, va col tap-in schiacciato per il +31. Finisce 110-78 e James colleziona la sua prima triple-double di stagione con 17 punti, 12 assist e 10 rimbalzi.
MIAMI HEAT (49-22): James 17+12+10, Bosh 15, Haslem 17, Jones 19, Douglas 9, Cole 12, Lewis 9, Andersen 13, Battier 6, Hamilton, Beasley 2.
DETROIT PISTONS (26-46): Smith 9, Monroe 12, Drummond 9 + 14 rimb, Singler 11, Jennings 8, Stuckey 8, Jerebko 6, Bynum 12, Caldwell-Pope 3, Siva, Datome, Mitchell.
Sacramento Kings @ Oklahoma City Thunder: 81 – 94
Alla Chesapeake Energy Arena va di scena praticamente uno show, tra schiacciate spettacolari e alley-oop. L’asse KD-Russel Westbrook regola in maniera agevole e alquanto spettacolare i Sacramento Kings, mai entrati né mentalmente né fisicamente in questa partita. Durant perfora una difesa disastrosa con triple, schiacciate e back door, non lasciando scampo a qualsiasi difensore si sia opposto sulla sua strada. Da sottolineare la crescita di Lamb dopo un periodo di ombra che lo ha visto anche fuori dalle rotazioni di coach Brooks. Durant, con i 29 di stanotte, tocca così la sua 37esima partita consecutiva con più di 25 punti messi a referto. Se non è lui l’MVP di quest’anno, allora non esiste il titolo di MVP.
SACRAMENTO KINGS (25-47): Gay 7, Evans 4, Cousin 4, McLemore 18, McCallum 13, Thompson 10 + 14 rimb, Outlaw 17, Acy 6 + 13 rimb, Gray 2.
OKLAHOMA CITY THUNDER (53-19): Durant 29, Ibaka 8, Adams 5, Roberson 6, Westbrook 18, Thabeet, Lamb 13, Butler 6, Fisher 3, Collison 2, Jones, Williams 4.
Memphis Grizzlies @ Golden State Warriors: 93 – 100
Match importante in chiave qualificazione playoff per I Memphis Grizzlies, impegnati sul difficilissimo campo dei Warriors di Curry e compagni. Partita che viaggia in equilibrio per gran parte del tempo e si sviluppa in area col dominio da una parte di Gasol e Randolph, dall’altra delle penetrazioni di Barnes e di un Curry fin da subito ispirato. Si va all’intervallo col punteggio di 53- 52 Memphis. Curry rientra e riparte da dove aveva finito, sfruttando più volte la velocità in transizione. Gasol, intanto, continua ad abusare della poca mobilità di Speights per realizzare nel pitturato. Scalda i motori, le mani e soprattutto il pubblico dell’Oracle Stephen Curry con un gioco potenziale da 4 punti. Conley risponde con la stessa e identica moneta: la tripla del +5 a 5’ dalla fine. Dopo un presunto fallo offensivo non sanzionato dalla terna, Randolph si trova da solo in area e deposita a canestro il 93-86. La reazione dei giallo-blu non tarda ad arrivare e Green da 3 piazza una tripla importantissima, bissata poi da quella di Curry che a 1:20 dalla fine dà il vantaggio a GS. Si inceppa clamorosamente in attacco Memphis e allora è ancora Curry che con una giocata alla Pete Maravich regala un successo in volata ai suoi Warriors. Decisivo il parziale di 14-0 negli ultimi minuti di gara.
MEMPHIS GRIZZLIES (43-29): Prince 7, Randolph 21, Gasol 17, Lee 11, Conley 20, Calathes 7, Koufos 6, Alle 2, Miller, Leuer, Johnson 2, Davis n.e, Udrih n.e.
GOLDEN STATE WARRIORS (45-27): Iguodala 5, Speights 15, Bogut, Thompson 14, Curry 33, O’Neal 10, Barnes 4, Blake 5, Green 12, Crawford 2.
Los Angeles Lakers @ Minnesota Timberwolves: 107 -143
Se era difficile, visto il roster, giocare quando si poteva lottare per qualcosa, quando c’era un minimo di motivazione, ora per I Lakers diventa uno dei finali di stagione più deprimenti della sua storia. Si potrebbe non pensare al peggio, ma il peggio è quello che stanno mostrando i Lakers. Anche al Target Center di Minneapolis va di scena una partita per certi versi ridicola visto il punteggio finale: 143 punti subiti (record di franchigia per punti realizzati per i T’Wolves), 74 in 24’ di gioco e amore, attaccamento alla maglia pari a 0. Dall’altra parte serata di grande pallacanestro per Minnesota che con Love in tripla doppia, con il ritorno di Pekovic e con Rubio che pareggia il record di palle rubate di franchigia appartenente a Tyron Corbin a quota 175. Poco da aggiungere quando il passivo è di 37 punti.
LOS ANGELES LAKERS (24-48): Bazemore 21, Hill 10, Kaman 2, Meeks 19, Marshall, Johnson 13, Young 11, Nash 4, Sacre 14, Kelly 9, Brooks 4.
MINNESOTA TIMBERWOLVES (36-35): Brewer 11, Love 22 + 10 + 10, Pekovic 26, Martin 17, Rubio 10, Dieng 14, Budinger 11, Barea 8, Cunningham 8, Mbah a Moute 2, Hummel, Muhammad 9, Shved 5.
Utah Jazz @ New Orleans Pelicans: 95 – 102
Partita che sulla carta è da basso profilo ma che in realtà si rivela interessante ed intrigante fino alla fine. I Pelicans perdono subito, dopo appena 3 minuti di gioco, per un problema alla caviglia Anthony Davis, faro difensivo e offensivo di New Orleans. A farne le veci è Evans che sembra particolarmente ispirato, sia in fase realizzativa (22 punti) sia per quanto riguarda il numero di assist (15 a fine serata). Resta sempre aggrappata Utah che con Hayward e Favors dimostra di avere quantomeno voglia di provare. La brutta notizia per i Jazz è l’eccellente serata al tiro sia di Morrow sia di Aminu, letali sugli scarichi di Evans. I canestri che chiudono definitivamente i giochi a un paio di minuti dalla fine sono quelli di Rivers e Ajinca.
UTAH JAZZ (23-50): Jefferson 9, Favors 18 + 11 rimb, Janter 8, Hayward 21, Burke 12, Williams 12, Garrett 8, Evans 2, Clark 5.
NEW ORLEANS PELICANS (32-40): Aminu 13, Davis, Stiemsma 2, Morrow 20, Evans 22 + 15, Ajinca 9 + 10 rimb, Babbitt 9, Rivers 12, Miller 12, Withey 3.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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