mar 25, 2014 Alessandro Pagano Sport 24, Sport USA 0
Roma. Appena 3 giorni fa, i Bulls e i Pacers, si erano incontrate ad Indianapolis, con un esito favorevole (79-91) agli uomini di coach Vogel. Le polemiche dopo la partita non sono mancate, basti guardare l’out indefinitely di Bynum, sì dovuto ad un infortunio ma in primis dovuto ad un comportamento poco consono alla serietà professionale di un giocatore (parrucchiere negli spogliatoi e pelo e contropelo durante l’intervallo). Indiana ha la chance di portare a casa il primo “titolo” stagionale: vincendo, infatti, agguanterebbero il titolo della Central Division. Il pubblico dello United Center, però, ha idee leggermente divergenti. Dopo le indiscrezioni che trapelano riguardo un possibile rientro in campo di D-Rose per i playoff, Chicago è in fermento e non vede l’ora di ritornare agli altissimi livelli di un tempo. Per cominciare, tocca battere la prima della classe. Parola al parquet. Le chiavi della città, sebbene sulla carta siano da poco più di 3 anni del sindaco Rahm Emanuel, in realtà sono in mano a Joakim Noah, vero leader e trascinatore di una squadra dal cuore immenso. Comincia subito benissimo la partita per lui con una stoppata su Hibbert che infiamma un’arena sempre gremita. Lo sguardo del figlio di grande Yannick dopo la giocata difensiva fa capire la devozione a questo sport da parte di Noah. Le buone notizie arrivano presto anche per coach Vogel che rivede un aggressivo Paul George, ormai lontano parente della stella straripante di inizio stagione. La sua rubata, però, gli consente di scaricare un bel po’ di rabbia grazie alla bimane in campo aperto. 19-13 con l’ultimo giro di orologio nel primo quarto. Hibbert prova a “vendicarsi” in maniera piuttosto curiosa dopo la stoppata rimediata in precedenza: su contatto chiaramente falloso di Noah, il centro dei Pacers inscena una pagliacciata colossale che costerà sia in termini di immagine sia in termini economici (flop se ce n’è uno). Noah risponde sul campo, invece, e prova a sfruttare la maggior velocità di esecuzione rispetto a David West, anch’egli lontanissimo parente del West straripante negli scorso playoff. Si va negli spogliatoi con i Bulls in ritardo di una sola lunghezza: 34-33. Punteggio che oseremo definire quasi “europeo”, proprio come piace a coach Thibodeau. Noah, intanto, va alla pausa lunga con 10 punti, 8 rimbalzi e 8 assist. L’ex assistente di Doc Rivers decide che è il momento di spronare i suoi e di vincere questa partita, di cercare l’allungo decisivo. Detto, fatto. La difesa diviene più intensa, le palle recuperate aumentano, i contropiedi diventano il primo obiettivo e la freccia la mette Mike Dunleavy da 3, dopo un bel salvataggio di Jimmy Butler lungo la linea di fondo.
In 5’, i Bulls ribaltano la situazione e si portano sul +8. I Pacers, invece, non riescono a trovare contromisure adatte per arginare Chicago. La perfetta fotografia del momento NO dei Pacers e di Paul George è un contropiede malamente scipato da PG24 che, anziché andare a schiacciare come fatto nella prima frazione di gioco, aspetta il difensore, cerca un contatto, che arriva ma secondo la terna nei limiti del regolamento, e resta nella propria metà campo a lamentarsi, mentre i Bulls concludono l’azione con il tap-in schiacciato di Taj Gibson, vero fattore in un terzo quarto dominato (22-31). La difesa Pacers continua ad avere svarioni di ogni genere e l’attacco non sembra, nemmeno stasera, di essere in grado di risalire da solo. Hinrich infierisce su Hill, completamente allo sbando, e segna il canestro che vale il +10 Bulls. Continua, intanto, la buona serata al tiro per Taj Gibson che, innescato ancora una volta da un Noah in versione facilitatore, realizza il jumper dalla media che chiude definitivamente i conti. Game, Set & Match. Dopo la sconfitta di 3 giorni fa, ecco la vendetta dei Bulls. 77-89 il finale. Soddisfazione per aver concesso appena 77 punti a Indiana per coach T ma grandi preoccupazioni per Indiana che nelle ultime 12 partite giocate sta mostrando gravi falle nel proprio sistema offensivo. Il computo delle palle perse resta comunque alto (16) e mancano a referto i punti che a inizio stagione arrivavano da Hibbert, Stephenson e gran parte della panchina, stasera ferma a 14 punti per 8 giocatori.
INDIANA PACERS (51-20): George 21, West 14, Hibbert 3, Stepehenson 8 + 10 rimb, Hill G. 17, Turner 3, Mahinmi 3, Sloan 4, Scola 2, Copeland, Allen 2, Butler, Hill S.
CHICAGO BULLS (40-31): Dunleavy 13, Boozer 9 + 10 rimb, Noah 10, Butler 12, Hinrich 18, Snell, Augustin 4, Gibson 23, Mohammed, Murphy, Shengelia, Fredette n.e.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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