set 18, 2014 Redazione FIFA - UEFA 0
Roma. Comincia con un prezioso e sofferto 0-0 in trasferta il cammino del Torino in Europa League. In Belgio, sul campo del Brugge, gli uomini di Ventura partono bene, ma non riescono a rendersi pericolosi e devono subire, con l’andare dei minuti, la pressione dei belgi cui, almeno in un paio di occasioni (su Vazquez e Storm) Gillet deve opporsi alla grande. La ripresa è tutta di sofferenza anche se è di El Kaddouri, al 90′, l’ultima occasione. Comincia col piede giusto l’avventura europea della Fiorentina, che supera 3-0 ilGuingamp nel primo match del gruppo K. Al Franchi, la squadra di Montella sblocca la gara grazie a un colpo di testa di Vargas (34′) mentre i francesi restano presto in 10 per l’espulsione di Diallo (doppio giallo al 38′). Nella ripresa arriva il 2-0 di Cuadrado (67′), servito da Pizarro. Il 3-0 finale è opera di Bernardeschi (88′), a segno con un bel sinistro.
Brugge-Torino 0-0. Sospeso tra la necessità di fare bella figura in Europa senza dimenticarsi del campionato,Ventura butta nella mischia un Torino giovane e con una difesa del tutto inedita guidata, con autorità, da Jansson. Ai suoi lati si muovono con risultati alterni Maksimovic e Gaston Silva - pesa su quest’ultimo un errore in disimpegno che innesca al 37′ un’azione pericolosissima conclusa fortunatamente male da Izquierdo al 37′ – ma è Sanchez Mino,a supporto di Quagliarella e Amauri, il giocatore più atteso. E tutto sommato, almeno per una mezzoretta, i granata funzionano benone. Il Brugge non è l’avversario più complicato da affrontare, questo è evidente da subito – dopo sette giornate i nerazzurri del mitico Preud’homme sono sesti in campionato a cinque punti dalla capolista Anderlecht e hanno vinto solo due partite – ma il Toro si muove con discreta fluidità fino alla trequarti dove, a conti fatti, cominciano i problemi. Se infatti Quagliarella è già nel cuore della squadra e si muove con disinvoltura tra le linee dando parecchio fastidio ai difensori del Brugge, Amauri fatica a trovare spazi e, tolte un paio di sponde, non riesce ad arrivare mai al tiro per tutto il primo tempo. A cercare la porta è quindi, sempre, Quagliarella: prima dopo appena 2′, strozzando però troppo il destro dai 25 metri. Quindi al 14′, dopo uno scambio con Amauri, e sempre senza fortuna. Quando però il Torino sembra poter controllare senza problemi la partita, ecco che viene fuori il Brugges: al 28′ Gillet risponde bene a Duarte, che, dimenticato dalla difesa granata, trova la porta di testa dopo un angolo; sempre Gillet è bravo due minuti dopo su Vazquez ed è fortunato, come detto, sul destro alto di Izquierdo al 37′. La ripresa è tutt’altra cosa, perché il Brugge, trascinato dal suo pubblico, alza il baricentro e il Toro non riesce più a ripartire. I secondi 45′ diventano così una sofferenza anche se tutto sommato i granata non concedono moltissimo e i belgi si avventurano con conclusioni da distanza siderale. A provarci sono prima Vazquez – il migliore con Gedoz, incredibilmente sostituito da Preud’homme -, quindi Simons, ma nessuna delle due conclusioni preoccupa Gillet. Ventura prova allora a dare una scossa ai suoi inserendo El Kaddouri per Benassi e Martinez per Quagliarella. Proprio una combinazione tra il primo e Darmian potrebbe innescare Amauri, ma l’italo-brasiliano non trova il pallone. Così è di nuovo il Brugge a farsi vedere e questa volta serve il miglior Gillet per respire un colpo di testa ravvicinato, e pericolosissimo, di Storm. Il Toro prova a reagire sull’asse Sanchez Mino-Martinez, ma la girata della punta di Ventura è ampiamente a lato. Tocca quindi tenere duro fino al 90′. Il Brugge si butta in avanti a testa bassa, ma gli uomini di Ventura non rischiano più niente e, anzi, arrivano vicini al gol con una conclusione da fuori di El Kaddouri che sfiora il palo al 90′. Il Torino non entusiasma e, soprattutto davanti, c’è ancora molto da lavorare – per Amauri tanto impegno ma zero tiri in porta – anche perché in tre partite tra campionato ed Europa League i granata non sono ancora mai andati in gol. Per la corsa alla qualificazione, ancora lontanissima per tutti, un pareggio in trasferta è e resta un risultato comunque prezioso.
Pagelle:
Amauri 5 - Non che non si impegni, anzi. Va su tutti i palloni, per lo più alti, e sgomita anche nel tentativo, a volte eccessivo, di interrompere sul nascere l’azione avversaria. Però non tira mai, ma proprio mai in porta e, in almeno un paio di occasioni, non trova la posizione giusta in area per arrivare all’appuntamento con il cross dei compagni. Insomma, l’impegno c’è, ora bisogna lavorare sull’intesaQuagliarella 6 - Parte bene e dopo 14′ ha già tirato due volte verso la porta del Brugge. Lui l’affiatamento con i compagni ce l’ha e la posizione in campo la trova subito, ma la mira proprio non va. Nella ripresa Ventura lo richiama per preservarlo in vista del match contro il Verona in campionato
Jansson 6,5 - E’ un bestione, il classico centrale tutto fisico a vederlo così. Al contrario, invece, ha buonissima qualità e, soprattutto, grandissima tranquillità nel gestire, anche nei momenti difficili della partita, una difesa baby. Testa alta, eleganza, efficacia. Giocatore da tenere d’occhio
Gedoz 7 - Scatta, scatta e scatta ancora e quando parte, soprattutto, non lo prendi. Giocatore davvero buono, per qualità tecniche e velocità. In certo senso ricorda Cuadrado anche se il paragone è obiettivamente eccessivo. Però sa giocare a pallone eccome e il Torino se ne accorge presto
Gillet 7 - Ripescato per la notte europea, tira fuori dal suo cappello esperienza, sangue freddo e almeno un paio di parate eccezionali. Se il Torino esce indenne da Bruges, gran parte del merito è suo.
Brugge (4-3-3): Rayan 6; Meuniere 6, Duarte 6,5, Brandon 6, Bolingoli 6,5 (35′ st De Bock sv); Menegazzo 5,5, Silva 6 (19′ st Volmer 6), Simons 6,5; Gedoz 7, Vazquez 6,5 (19′ st Storm 5,5), Izquierdo 6,5. A disp.: Dioudis, De Fauw, Oulare, Engels. All.: Preud’homme 6
Torino (3-5-2): Gillet 7; Maksimovic 5,5, Jansson 6,5, Gaston Silva 5,5; Darmian 6, Benassi 6 (18′ st El Kaddouri 6,5), Gazzi 6,5, Sanchez Mino 6,5 (40′ st Nocerino sv), Molinaro 6; Quagliarella 6 (24′ st Martinez 6), Amauri 5. A disp.: Padelli, Bovo, Moretti, Larrondo. All.: Ventura 5,5
Arbitro: Ozkahya (Tur)
Ammoniti: Meuniere (B), El Kaddouri (T)
Fiorentina-Giungamp 3-0. L’Europa dona subito un po’ di serenità alla Fiorentina, reduce da un avvio di stagione alquanto stentato (un pari e un k.o. in campionato). Contro il Guingamp arrivano i primi gol di quest’annata (la Viola è ancora a secco in Serie A) e i primi tre punti nel girone, dove era necessario partire bene per cercare di evitare guai nelle prossime giornate. La gara del Franchi, in sostanza, dura meno di 40 minuti anche grazie all’arbitro Lechner, che sull’1-0 per la Viola caccia dal campo Diallo per doppia ammonizione. Un’espulsione decisamente esagerata (il secondo giallo arriva per un innocuo pestone su Pizarro in mezzo al campo), che affossa i francesi sin lì – comunque – mai pericolosi. Montella, alla 100.ma presenza sulla panchina della Fiorentina, non vuole scherzi e dunque limita il turnover al solo Neto (gioca Tatarusanu), visto che gli altri cambi sono motivati dalla squalifica di Gonzalo Rodriguez (al suo posto Basanta) e dal forfait diAquilani (dentro Kurtic). Il Guingamp, che si presenta con un 4-4-2 compatto, tiene bene il campo fino al vantaggio viola, ma di occasioni dalle parti di Tatarusanu nemmeno l’ombra. La Fiorentina si diverte a centrocampo, dove il trio Kurtic-Pizarro-Borja Valero palleggia con ordine in attesa del varco giusto, che arriva al minuto 34: Kurtic crossa da destra, Vargas sbuca sul secondo palo e infila di testa. Come accennato, il Guingamp molla dopo l’espulsione di Diallo (38′) anche se, paradossalmente, l’unica occasione per gli ospiti arriva proprio quando i francesi sono in dieci uomini; è il 64′ e la conclusione porta la firma di Beauvue, che trova la gran risposta di Tatarusanu. Scampato il pericolo, la Fiorentina archivia ufficialmente la partita col migliore in campo, Cuadrado, che sfrutta un dolcissimo assist di Pizarro e di destro non dà scampo a Samassa. Nel finale (88′) c’è gloria anche per il baby Bernardeschi (entrato proprio al posto del colombiano), il cui sinistro è una rasoiata che fa ben sperare per il futuro. Il suo, ma anche quello della Fiorentina.
Pagelle:
Cuadrado 7,5 - Talento, energia e classe da vendere. Ha ormai acquisito una totale consapevolezza dei propri mezzi, che lo porta a puntare sempre l’uomo e, soprattutto, ad azzardare spesso la giocata speciale. Il bello è che gli riesce quasi sempre.
Pizarro 7,5 - Smista milioni di palloni, senza sbagliarne uno. Fantastico l’assist per Cuadrado, anche lo stato di forma è super.
Kurtic 7 - Fisico notevole e piedi delicati. Offre il cross dell’1-0 e, più in generale, una partita di sostanza e qualità.
Leveque 4,5 - Cuadrado, Kurtic e anche Tomovic gli rendono la vita impossibile. Nessun compagno gli dà una mano: sfortunato.
Marveaux 5 - Tanto movimento, discreto pressing, ma davanti incide zero.
Fiorentina (4-3-3: Tatarusanu 6,5; Tomovic 6,5, Basanta 6,5, Savic 6,5 (12′ st Richards 6), Pasqual 6; Kurtic 7, Pizarro 7,5, Borja Valero 6,5 (1′ st Badelj 6); Cuadrado 7,5 (26′ st Bernardeschi 7), Gomez 6, Vargas 6,5. A disp.: Neto, Alonso, Ilicic, Babacar. All.: Montella 7
Guingamp (4-4-2): Samassa 5,5; Sankoh 5, Kerbrat 5, Angoua 5, Leveque 4,5; Pied 5 (17′ st Giresse 6), Mathis 5,5, Diallo 5, Beauvue 6; Marveaux 5 (8′ st Yatabaré 5,5), Mandanne 5 (26′ st Douniama 5,5). A disp.: Lossl, Baca, Sorbon, Schwartz. All.: Gourvennec 5.
Arbitro: Lechner (Austria)
Marcatori: 34′ Vargas (F), 22′ st Cuadrado (F), 43′ st Bernardeschi (F)
Ammoniti: Marveaux, Beauvue (G), Kurtic, Basanta (F)
Espulsi: Diallo (G) al 38′ per doppia ammonizione
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