apr 06, 2017 Luigi Liberti Formula Magazine 0
Shanghai (Cina). Si torna in pista, e questa volta da leader del campionato. C’è attesa per la reazione della Mercedes, ma soprattutto si attende una conferma dalle rosse. L’attesa per questa 14esima edizione del Gran Premio di Cina è tanta anche per la bellezza del tracciato di Shanghai, 5451 metri di circuito dove solitamente è piuttosto semplice sorpassare: le staccate di curva 1, 6 e soprattutto 14 dovrebbero essere quelle più favorevoli. Usiamo il condizionale poiché è da verificare le prestazioni delle nuove vetture che a Melbourne hanno deluso sotto questo aspetto facendo vedere solo 5 sorpassi in pista contro gli oltre 30 del 2016. Per ora quindi i nuovi regolamenti, creati per migliorare lo spettacolo, sono bocciati ma Shanghai sarà una tappa fondamentale poiché dal Gran Premio di Russia si metterà mano al DRS, con l’ipotesi del prolungamento delle zone di utilizzo o addirittura concedendo una zona in più rispetto alle canoniche due zone. L’ala mobile sul circuito di Shanghai sarà possibile utilizzarla sul rettilineo principale e nel lungo rettilineo presente nel terzo e ultimo settore.
AEREODINAMICA - Ferrari che non si cambia, si potrebbe dire, ma battute a parte almeno la SF70H portata in Cina non sembrano esserci sostanziali novità rispetto alla versione che ha vinto il primo Gran Premio della stagione a Melbourne. Confermate quindi le piccole novità introdotte a Melbourne a cominciare dal deviatore di flusso posizionato nella zona anteriore delle fiancate che presenta una maggior curvatura per incrementare l’effetto di downwash utile a portare flussi più energetici verso il diffusore nonché la modica ai supporti degli specchietti che ora sono curvi e non più rettilinei e quella sul fondo dove è stata cambiata l’arricciatura presente sul fondo. L’ultima modifica riguarda la parte esterna del fondo piatto che dal Gran Premio di Australia appare più accentuata. Con questo intervento, gli aerodinamici di Maranello vogliono migliorare sia in qualità che in quantità. il flusso d’aria diretto verso la parte posteriore della monoposto. Modifica che potrebbe essere dovuta proprio all’intervento fatto al deviatore di flusso posizionato nella zona anteriore delle fiancate che presenta una maggior curvatura per incrementare l’effetto di downwash e cioè indirizzare verso il basso il flusso d’aria che lo investe.
STORIA DEL CIRCUITO - Il circuito di Shanghai è situato nella nella periferia della metropoli cinese ed è uno dei “Tilkodromi” meglio riusciti all’Ingegnere tedesco nato a Olpe nel 1955. Un circuito spettacolare di oltre 5 km molto apprezzato dai piloti per la varietà di curve presenti: si parla infatti di curvoni veloci come le curve 7 e 8 o l’ultima che immette sul rettilineo del traguardo, la 16. Non mancano nemmeno delle staccate violente come quella alla fine del più lungo rettilineo del mondiale che porta alla curva 14 o quelle che portano alle curve 6 e 11. E non mancano nemmeno tratti dove il grip meccanico e la trazione saranno fondamentali, come in uscita dal 180° di curva 3 o in uscita dalla stretta curva 6. Per chi non lo sapesse il tracciato cinese è stato disegnato in modo da assomigliare al carattere cinese shàng che sta alla base del nome Shanghai. Dal 2004 è la sede del Gran Premio di Cina di Formula 1, con Rubens Barrichello e la sue Ferrari F2004 che sono i primi primi vincitori su questa pista.
LO SCORSO ANNO - Rosberg è in pole position, ma al via Ricciardo lo supera. Le due Ferrari si toccano per un Kvyat troppo irruento. Hamilton è costretto a partire dal fondo per un problema avuto all’ERS in qualifica. Rosberg attacca fin da subito Ricciardo, ma le cose si semplificano per lui quando l’australiano è vittima di una foratura. Rosberg vince in scioltezza; Hamilton con una strategia aggressiva risale fino alla settima posizione. Anche per Ferrari le cose si chiudono abbastanza bene, con Vettel 2° e Raikkonen 5°. Tra loro le due Red Bull di Kvyat e Ricciardo.
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