mar 04, 2012 Redazione Fotogallery, Il Gladiatore, Sport 24 0
Roma. Va alla Lazio un derby delicatissimo nella corsa verso la Champions: doppietta in campionato che mancava ai biancocelesti dal 1998 e terzo posto consolidato con la Roma che vede ora i cugini lontani dieci punti. Alla Roma non è bastato affidarsi al rientro di Totti e De Rossi, i suoi uomini d’esperienza, col capitano al 30° derby personale. Lazio più forte dell’emergenza: 8 infortunati e primo derby per Scaloni e Garrido sulle fasce, dove Reja ha perso Konko, Radu e soprattutto Lulic. Davanti Klose c’è, con un cerotto speciale a difesa del piede colpito duro in Germania-Francia.
La partita. La Roma parte altissima, con De Rossi sulla linea dei difensori a dettare i tempi di una squadra cortissima e senza paracadute dietro, con Taddei e Jose Angel praticamente centrocampisti aggiunti e avanzatissimi, offrendosi così alle ripartenze di una Lazio aggressiva a centrocampo e compatta in difesa. E così nel giro di due minuti i biancocelesti arrivano al tiro, con Matuzalem al 5’ che chiama all’intervento Stekelenburg. E al 7’ la Roma fa la frittata. Palla rubata a Pjanic a centrocampo: Hernanes trova una prateria, serve Klose, che viene atterrato in area da Stekelenburg. Rosso per il portiere: Lamela esce per Lobont ed Hernanes realizza il rigore del vantaggio. La Roma reagisce sui nervi e schiaccia la Lazio per dieci minuti, finché al 16’ Scaloni non atterra Borini al limite dell’area: punizione ribattuta, Simplicio mette in area, la palla sembra dover uscire, ma Juan arriva a sinistra e calcia un diagonale che supera Marchetti e si stampa sulla traversa. Borini è lì e da due passi insacca per l’1-1. La Roma col 3-4-1-1 e con Totti che rientra fino alla sua area per dare un mano appare più determinata e la Lazio è costretta al fallo sistematico. La partita si incattivisce: la Roma sfonda a sinistra grazie a un José Angel ispirato in una gara intensa ma ormai priva di lucidità, con Ledesma da una parte e Totti dall’altra che provano a ragionare. Col passare dei minuti la Roma non fa più filtro a centrocampo e la Lazio, che si affida al raddoppio sul portatore di palla e lanci lunghi per Klose, sfiora il 2-1 prima con un cross di Ledesma su cui non arrivano Mauri e Klose, poi con Juan che rischia il patatrac al 38’ colpendo male al limite dell’area con Hernanes in agguato che si aggiusta la palla per calciare e viene anticipato da Juan stesso, e infine con Mauri che sul finire è tirato per la maglia da Juan in area, ma viene ammonito per simulazione da Bergonzi. Nella ripresa riparte la battaglia in un centrocampo ingolfato, ma il duello è vinto dalla Lazio che guadagna il possesso del gioco. Bruttissimo episodio con buu razzisti rivolti a Juan, che reagisce e viene beccato per un tempo intero. La Roma prova a rallentare il gioco, i laziali aggrediscono i rivali, ma quando conquistano palla si affidano poi a lanci senza costrutto verso l’area, dove Heinze e Juan sono in grande giornata. Luis Enrique inserisce Marquinho per Pjanic che, in campo con un’infiammazione a un retto femorale, esce dolorante. Reja fa avanzare Mauri a supporto di Klose, ma non arrivano palloni giocabili. Fino al 16’: fallo di Heinze su Matuzalem, Ledesma pennella una punizione in area dove Mauri colpisce al volo in mezzo a una difesa romanista immobile e piazza alla sinistra di Lobont per il 2-1. E la Lazio si divora al 20’ il 3-1 con Hernanes che approfitta di un passaggio sbagliato di Simplicio, scappa e arriva davanti a Lobont e invece di calciare cerca di dribblare anche il portiere che salva. La Lazio si mette in agguato e due minuti dopo è Klose a partire lanciato, ma Heinze lo ferma irregolarmente graziato dall’arbitro (era già ammonito). La Roma regala praterie alla Lazio che con Klose, Hernanes e Gonzalez arriva ripetutamente in area senza però piazzare il colpo del k.o. Luis Enrique gioca la carta della disperazione quando si infortuna Juan: dentro Bojan per un 3-3-3. La Lazio contina a divorarsi gol con Gonzalez e Mauri poco convinti in area al momento della conclusione e la Roma resta in gioco e tenta l’assalto finale col cuore e le poche energie rimaste arrivando al tiro solo con Totti di testa senza inquadrare la porta. Al 38’ Scaloni atterra Bojan al limite dell’area: secondo giallo e anche la Lazio chiude in 10. Finisce così, con la Lazio che esulta dopo un quarto d’ora di sofferenza pura e cartellini gialli distribuiti a go-go da Bergonzi (8 in tutto, oltre alle due espulsioni) in un finale ad altissima tensione.
Mix Zone
Luis Enrique: “Parlare dopo una sconfitta come questa mai sarà facile e infatti non lo è. Il mio compito è di migliorare nelle partite che ancora mancano. Oggi è più difficile rialzarsi, alla fine dell’anno vedremo dove saremo arrivati e vedremo cosa sarà successo. Per me è importante ciò che pensano la società e i tifosi. Non voglio essere il tecnico di una squadra se non piaccio alla società o ai tifosi. Vedremo a fine anno, merito almeno di finire la stagione. Dodici gare: mi rialzo, mi costa rialzarmi, vado a rialzare i giocatori”.
Eddy Reia: “Se ci esaltiamo nelle difficoltà? C’era stato uno scambio di opinioni tra me e la dirigenza, basta. E’ difficile ripetersi e ottenere risultati nel campionato italiano, ci sono tante partite da disputare, mi auguro che la squadra possa tenere questa concentrazione e tenuta fisica. Perché con la Roma di Ranieri soffrivamo di più? Quella era una squadra più esperta, quella della Roma è una rosa molto competitiva, ha solo bisogno di maturare e di capire cosa significhi giocare a Roma. Non è facile, ci sono parecchie pressioni. La squadra di Luis Enrique gioca bene, ha tanta qualità e può farti anche 3-4 gol in una partita”.
Borini: “Cosa è scattato dopo il gol della Lazio? Un po’ di rabbia e carattere che dobbiamo tirare fuori tutti quanti, anche dalla panchina. Se siamo pronti atleticamente per sopperire all’inferiorità? Stiamo bene, bisogna giocare tutto il secondo tempo”.
Mauri: “Un’emozione indescrivibile, primo gol nel derby, seconda vittoria in stagione. Ne avevamo persi troppi e i tifosi si meritavano questa vittoria. Eravamo in emergenza? E’ la dimostrazione che siamo un gran gruppo, le assenze non contano, non a caso siamo terzi. Ripagato di tanta sofferenza? E’ stato brutto star fuori, per ora siamo terzi, il campionato è lungo ma abbiamo un po’ di punti di vantaggio su Roma e Inter”.
Foto-emozioni
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