mar 10, 2012 Redazione Il Gladiatore 0
Palermo. “Dovrete sopportarmi per altri quattro o cinque anni…”. Sembrava più una minaccia che una promessa l’affermazione di Luis Enrique alla vigilia di Palermo – Roma, ma al termine della trasferta siciliana la voglia di dare credito al progetto dello spagnolo è in aumento. Al Barbera decide il solito Borini che con il suo nono sigillo in campionato, il settimo nelle ultime otto gare, regala alla Roma i tre punti del contro sorpasso sull’Inter al sesto posto.
La partita. Mutti cerca di riassestare la difesa dopo la batosta con il Milan. Rientra Balzaretti, Pisano torna a destra, con Munoz in mezzo accanto a Mantovani; Zahavi è preferito al discusso Ilicic dietro a Miccoli e Budan. Luis Enrique deve rinunciare – tra gli altri – a Stekelenburg, Osvaldo e Pjanic: confermato il trio Totti-Lamela-Borini, mentre Greco è il terzo di centrocampo, con Simplicio e Marquinho in panchina. E’ una bella Roma, soprattutto nel primo tempo: possesso palla continuo e ordinato, ma anche rapido nel momento di verticalizzare. Al di là del regalo iniziale di Munoz, la squadra di Luis Enrique tiene il campo con autorità, concedendo pochissimo alle ripartenze del Palermo. L’altra occasione migliore dei primi 45’ capita a Lamela, che rischia di far diventare ancora più buia la serata di Munoz: lo salta in un fazzoletto con una veronica, poi non è freddo davanti a Viviano, che riesce a salvarsi. Il fantasista alterna fiammate da campione a situazioni che lo confermano ancora un po’ acerbo: come quando sull’invito di Totti cerca un tacco di troppo anziché puntare in velocità, e la buona occasione sfuma. Chi appare sempre più maturo è Borini: oltre al gol gioca una partita fatta di corsa continua e – soprattutto nella ripresa – ripiegamenti difensivi decisivi. Lui, Lamela e Totti, con l’aggiunta degli inserimenti di Rosi e Josè Angel, creano continua a apprensione agli avversari, costretti a non sbilanciarsi troppo. Tanto più che la Roma è quasi sempre in superiorità numerica in mezzo: il centrocampo fa filtro davanti a Heinze e Kjaer, più attenti del solito. Josè Angel ha campo davanti a sé e due bei cross tagliati meriterebbero maggior fortuna. E il Palermo? Acquah, Barreto e Donati devono sempre inseguire. Nel primo tempo si vedono soltanto con un paio di tiri-cross poco impegnativi, di Zahavi e Miccoli, e un sinistro di Mantovani, alzato in corner da Lobont. Nella ripresa la squadra di Mutti cambia fisionomia, con Hernandez e Ilicic al posto dei deludenti Budan e Zahavi, e ci crede di più. La Roma arretra un po’ troppo e a tratti sembra in apnea, prima di ripartire con folate che avrebbero potuto chiudere la gara prima del tempo. Lamela trova l’esterno della rete da posizione difficile, dopo un’iniziativa personale e Borini non riesce a chiudere i giochi, dopo un doppio dribbling al limite. Il Palermo si butta in avanti, cercando di sfruttare la stanchezza crescende dei giallorossi, e negli ultimi minuti potrebbe trovare il pari: bravo Lobont a salvare, immolandosi su Miccoli prima e sulla girata rabbiosa di Munoz poi. Per il Palermo è la terzasconfitta di fila: domenica prossima c’è il Lecce, e mancheranno gli squalificati Pisano, Miccoli e Barreto.
PALERMO (4-3-1-2): Viviano; Pisano, Munoz, Mantovani, Balzaretti; Barreto, Donati, Acquah (42′st Vasquez); Zahavi (1′st Ilicic); Miccoli, Budan (1′st Hernandez). A disp. Tzorvas, Milanovic, Della Rocca. All. Mutti.
ROMA (4-3-3): Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; Gago (42′st Simplicio), De Rossi, Greco (33′st Marquinho); Lamela (35′st Bojan), Totti, Borini. A disp. Curci, Cicinho, Ricci, Piscitella. All. Luis Enrique.
Arbitro: Banti di Livorno
Assistenti: Di Liberatore – Tonolini
IV Ufficiale: Celi
Ammoniti: Barreto (P), Pisano (P), Lobont (R), Munoz (P), Heinze (R), Miccoli (P)
Marcatori: 3′ Borini (R)
Pagelle:
Lobont 6.5: il Palermo tira soprattutto da lontano con il portiere romeno che si fa trovare pronto. Solo un errore, nella ripresa, che poteva costare molto caro ma poi è bravo a chiudere lo specchio della porta a Miccoli. Bravo anche nel finale.
Rosi 6: non spinge come in altre occasioni ma commette meno errori in fase difensiva.
Kjaer 6.5: forse l’uomo più atteso. Gioca una grande gara, commettendo solo un’indecisione in tutta la gara. Nel finale rimane concentrato con il Palermo tutto proteso in avanti.
Heinze 7: dopo il passo falso del derby, torna ai suoi livelli. Mura tutto, grandissimo.
José Angel 6.5: paradossalmente fa meglio la fase difensiva, anche perché in avanti non si fa vedere tantissimo. In crescita, comunque.
De Rossi 6.5: solita partita di sacrificio per il centrocampista giallorosso.
Gago 6.5: calci, manate, colpi. Il Palermo tenta in tutti i modi di metterlo ko ma l’argentino resiste ergendo una diga a centrocampo. Dal 42′st Simplicio sv.
Greco 6: ha l’arduo compito di sostituire Pjanic. Inizia bene, è propositivo e si fa vedere con efficacia anche in fase offensiva. Cala vistosamente alla distanza, lascia il campo nella ripresa. Dal 33′st Marquinho sv.
Totti 6: inizialmente perde molti palloni. Cresce alla distanza e, nella ripresa, serve qualche pallone interessante.
Lamela 7: pronti, via e serve l’assist per il gol di Borini. Fa impazzire Munoz, sfiora il gol diverse volte mettendo in apprensione la retroguardia siciliana. Esce dopo una botta ricevuta al polpaccio sinistro. Dal 34′st Bojan.
Borini 7.5: continua a segnare con una continuità imbarazzante. Oltre al gol, corre per tutti i 90 minuti (più recupero), molto spesso lo si vede coprire assieme a Rosi, al limite dell’area, per poi ripartire rapidissimo. Tarantolato.
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