gen 25, 2014 Alessandro Pagano Sport 24, Sport USA 0
Roma. Abbracci e baci. Tanti ricordi, tanti successi, tante amarezze ma esperienza e conoscenza del gioco da vendere. Deve essere stato difficile per coach Mike Budelnholzer stanotte non sbagliare panchina e non capitare accanto al suo “capo” per ben 19 anni. Dal 1996 fino alle scorse Finals del 2013, Budenholzer è stato accanto a Gregg Popovich, vedendo sfilare davanti a se una sfilza di assistant coach diventare head coach di una squadra NBA. Seppur in ritardo rispetto ad altri, anche Mike ha avuto la sua possibilità e, al momento, non è niente male la sua prima avventura. Ma stanotte, contro degli Spurs più che rimareggiati, basta guardare le assenze di Green e Leonard, entrambi con un dito della mano fratturato, si deciderà: l’allievo supererà il maestro? Vediamo com’è andata a finire. Gli abbracci sinceri prima con Pop, poi con Manu Ginobili e il resto della squadra fanno capire quanto la franchigia Spurs, ma ancor più in generale la famiglia Spurs sia un’organizzazione ai limiti della perfezione, con delle idee che porta avanti negli anni, consolidando tutto ciò che si tende a minimizzare nel resto della Lega. Il quintetto per gli ospiti è composto da Parker, Belinelli, Joseph, Duncan e Ayres. La prima metà del primo quarto si gioca quasi alla pari, col primo tentativo di mini fuga per San Antonio con Mills che su assist del francese Diaw mette a segno la tripla del +5. La risposta è pressoché immediata ed è firmata da Millsap che, su assist di Williams, posterizza Baynes con una schiacciata terribile. TP9 decide che è già il momento di mettere la freccia e distanziarsi dagli Hawks e con due penetrazioni, di cui una con uno split del tutto inimmaginabile, gli Spurs concludono il primo quarto col punteggio di 27-14. Continua a salire nel secondo quarto l’intensità difensiva Spurs e Duncan, gran protagonista della notte, stoppa con una disarmante prontezza (all’età di 38 anni) Scott, rimandando al mittente i tentativi di schiacciata. Non solo in difesa ma anche in attacco TD fa la differenza, con la solita delicatezza dalla media distanza. Kyle Korver salva la sua serata, non brillantissima, incrementando il Korver Kounter, facendolo arrivare a 111. La sua tripla, però, vale appena il -17. La notizia più brutta per coach Budenholzer arriva sul finire di primo tempo quando Teague cade male sul piede di Duncan, procurandosi una distorsione che non gli permetterà di fare più rientro in campo. Duncan, dopo il rimbalzo (16 in totale stanotte), si improvvisa playmaker e scarica prima su Manu che con gran visione di gioco aspetta Mills che riceve e spara da 3. Azione da Spurs degli Spurs: 52-32. Nel secondo tempo, Pop inserisce la second unite ma il risultato non varia e il distacco non tende a diminuire. Prima Joseph in transizione e poi Mills dalla mano rovente piazza la tripla che vale il 75-50. Buoi ampiamente già scappati dalla stalla. La ciliegina sulla torta arriva da Cormeilles en Paris e la firma d’autore è di Boris Babacar Diaw-Riffiod, più conosciuto come Boris Diaw: la sua tripla a tabellone sulla sirena del terzo periodo consegna il +25, un quarto di tranquillità agli Spurs che possono far esordire anche Othyus Jeffers, proveniente dagli Iowa Energy (D-League) che in giornata aveva firmato un contratto di 10 giorni per essere meglio valutato dalla dirigenza Spurs. Finisce 105-79 alla Philips Arena con uno stradominio a rimbalzo Spurs (54 – 36) e uno strabordante numero di palle perse da ambo le parti (22 SAS – 20 ATL). Gli Spurs, a differenza degli Hawks, possono vantare un’ottima percentuale da 3 punti (61,1% – 11/18 in totale) e quasi il 50% (48,8%) dai tiri dal campo. Maiuscole le prestazioni di Duncan con 17 e 16 rimbalzi, Mills con 6/8 da 3 e 18 punti, Diaw con 21 e Parker con 11. Troppo pochi, invece, 79 punti per Atlanta che manda in doppia cifra solo Millsap (15+8), Williams (12) e Scott (10). Il maestro è ancora uno, due, tre passi avanti. Ma forse è avanti a tutti i suoi colleghi in questa Lega.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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