mag 31, 2014 Gennaro Arpaia Home Page, Sport 24, Sport USA 0
Tanto va la gatta al lardo…che Miami vince la Conference senza problema alcuno.
E ci mancherebbe.
Con tutte le precauzioni del caso, è vero, perché nello sport, in qualsiasi sport, di certo al 100% non c’è davvero mai nulla.
Ma per chi un minimo aveva dato un’occhiata alle due franchigie negli ultimi mesi, il confronto pareva almeno iniquo.
Miami vince in ciabatte, dopo aver illuso qualche illuminato cronista in Gara 5 che il confronto fosse ancora in bilico.
L’ha fatto con la forza di LeBron, vero, ma con tutta la squadra precisa, concentrata, accorta; un corpo unico che non ha neanche dovuto alzare troppo il ritmo.
Indiana era davvero poca cosa per non poter vincere 117-92 e portarsi a casa il quarto titolo di Conference consecutivo.
Le speranze in casa Pacers si sono distrutte tutte già nel primo quarto: il 24-13 a favore degli Heat nella prima frazione parlerebbe da solo.
Indiana non c’è, e l’unica cosa in cui sembrano potersela giocare alla pari quelli in giallo è il confronto al limite della sportività tra Stephenson e LeBron.
Nel secondo quarto, coi termini fisici che si alzano, i padroni di casa non perdono le staffe; anzi, con la second unit tutta in campo riescono ad incrementare il vantaggio, portandosi fino al +21 con la bomba di Andersen quando mancano 4′ all’intervallo lungo.
Indiana continua a mirare ai piccioni intorno alle plance, e chi si aspetta una reazione ospite nel secondo tempo viene fortemente deluso.
Gli Heat passeggiano, tutto il quintetto chiude con una valutazione positiva senza alcun problema.
Solo nell’ultimo quarto i Pacers riescono a portarsi a casa un parziale, con il 34-26 che segnerà il 117-92 finale.
E menomale per loro, perché in caso contrario il divario sarebbe stato ancora più scottante.
Non c’è storia, non ce n’è mai stata.
Gli Heat meritano pienamente il titolo dell’Est, non soffrendo praticamente mai in questi playoffs.
Il rischio potrebbe essere quello di cominciare a fare seriamente proprio nelle Finals.
Ed è un po’ lo stesso rischio che accompagna gli Spurs dall’altro lato del Paese.
MIAMI HEAT - LeBron 25, Lewis 13, Bosh 25, Wade 13, Chalmers 4, Allen 3, Andersen 9 e 10 reb, Cole 2, Battier 8, Douglas 6, Haslem 6, Jones 3.
INDIANA PACERS - George 29, West 16, Hibbert 8, Stephenson 11, Hill 9, Scola 2, Watson 2, Butler 2, Copeland 6, Sloan 5, Allen 2.
happy wheels
Nasce a Napoli 23 anni fa. Appassionato di sport, NBA-dipendente. Pubblicista per passione, giurista d'ambizione.
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