mar 25, 2014 Alessandro Pagano Sport 24, Sport USA 0
Roma. Miami vs Portland. Per un attimo tralasciamo l’aspetto tattico e preferiamo quello dei ricordi, quello delle emozioni e quello, purtroppo, dei dolori e del dubbio. Il 28 Giugno dell’ormai lontano 2007, i Portland Trail Blazers scelsero, preferendolo anche a Kevin Durant, Greg Oden from Ohio State. Oggi, dopo l’addio, per la prima volta Oden gioca contro la sua ex squadra, la franchigia che gli permise di fare il salto di qualità. Cosa sarebbe oggi Portland o la stessa Miami con il vero, integro Greg Oden resterà un mistero che nessuno potrà mai svelare. Resta la gioia di veder comunque un ragazzo che dopo tante peripezie è ancora lì, a giocarsela e a cercare di vincere la sua personale sfida contro i problemi fisici che da anni, ormai, lo tormentano. Concluso questo momento “amarcord” per le due squadre, si ritorna in campo, l’American Airlines Arena, dove si affrontano i campioni in carica, in piena crisi e ancora senza Wade, e i Portland Trail Blazers, in netto calo rispetto a inizio stagione. Nell’ultimo incontro tra le due squadre, ricordo amaro per Portland, mancava LeBron James ma ci pensò a fil di sirena Chris Bosh con una bomba che valse la vittoria. Stanotte James c’è e se ne accorgono subito anche i Trail Blazers: rubata e contropiede con conseguente schiacciata, il modo giusto per scacciar via una strana atmosfera che si respira alla TripleA. Subito Ray Allen e subito assist per un Oden che va deciso verso il ferro e schiaccia con una rabbia che solo lui ha potuto trattenere in questi lunghi e difficili anni. Ma dopo la schiacciata, ecco che Miami ritorna sulla terra e un rientro da incubo permette a Lillard di concludere, schiacciando, il lob di Matthews. Ci prende gusto il prodotto di Weber State University e una manciata di secondi dopo, sfrutta lo spazio che la difesa degli Heat lascia per inchiodare un’altra magnifica schiacciata da Top10. Miami continua a rientrare malissimo in difesa e Portland continua a spingere sull’acceleratore, penetrando e poi scaricando per le roventi mani dei tiratori in maglia rosso-nera. Stavolta tocca a Mo Williams metterla dentro e portare il punteggio sul 34-28. TimeOut obbligatorio per Spoelstra. La reazione di Miami non tarda ad arrivare e come spesso succede “LeBron is the Answer”: grande alzata di Cole per la conclusione schiacciata e rovesciata da parte del numero 6. Così come Lillard in precedenza, anche LeBron ci prende gusto e realizza il secondo alley-oop di fila, assist stavolta uscito dalle mani di Douglas. Gli Heat vanno negli spogliatoi con un vantaggio di 4 lunghezze (46-42). Dopo un silente primo tempo, ecco che si rivede il neo 30enne Chris Bosh, di nuovo con l’incubo per Portland: il tiro dalla lunga distanza. Miami tocca il suo massimo vantaggio (+9) e LeBron sembra essere tornato quello di un mese fa, come dimostra il suo spettacoloso lavoro di visione che gli permette di offrire un assist al bacio per la seconda schiacciata di Oden. +11 quando il cronometro del terzo quarto segna 7:21. Portland durante l’intervallo raffredda e non poco le sue mani e le percentuali da 3 punti crollano vertiginosamente. Miami ne approfitta anche con la second unite con l’eccellente lavoro di scarico di Allen per l’affondata di Birdman. Sembra essere in discesa il finale per Miami che, però, non ha fatto i cponti col cuore e col coraggio dei ragazzi di coach Stotts. Prima Lillard e poi Matthews da 3 riportano una partita all’AAA: 84-89 con poco meno di 3’ da giocare. Un canestro da 3 punti di Batum che ha dell’incredibile su un pessimo scarico di Lillard porta addirittura Portland sul -2 a 45’’ dalla fine. Il finale è reso ancor più thriller da una sanguinosa palla persa di Norris Cole. Il fallo e i tiri liberi realizzati regalano il pari a quota 91 a Portland. Ma gli ultimi 16’’ da autore sono tutti del padrone di casa: LeBron James! Partenza dinamica dalla punta, arriva il raddoppio di Lopez, Lillard non segue come avrebbe dovuto e LeBron di mancina appoggia al vetro il suo 31esimo e 32esimo punto che consentono, a 11’’ dalla fine, di portare nuovamente in vantaggio gli Heat. Se da un lato l’MVP offensivo è LeBron, l’MVP difensivo è senza dubbio Chris Bosh che sull’ultimo tentativo di pareggiare la partita di Lillard, annulla il sottomano del californiano spedendo la palla in terza fila. Games, Set & Match. Finisce 93-91 dopo un finale al cardiopalma. Importantissima vittoria per Miami, anche in ottica primo posto, ma prestazione non sufficiente ad eliminare i dubbi sul momento di crisi dei campioni in carica. Nessun rammarico per gli uomini di Stotts che, fino all’ultimo secondo, hanno giocato con coraggio ed escono a testa alta dall’American Airlines Arena. LeBron chiude con 32 punti (13/23 e 6/9 ai liberi) e il game-winner decisivo ma non mancano le solite palle perse (5).
PORTLAND TRAIL BLAZERS (45-26): Batum 11 + 10 rimb, Wright 7, Lopez 10, Matthews 15, Lillard 19, Williams 17, Leonard, Robinson 8, Barton 4, Claver n.e, Crabbe n.e, McCollum n.e, Watson n.e.
MIAMI HEAT (48-21): James 32, Bosh 15, Oden 4, Douglas, Chalmers 11, Allen 8, Andersen 13 + 11 rimb, Cole 8, Battier, Beasley 2, Haslem n.e, Jones n.e, Lewis n.e.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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