giu 28, 2013 Alessandro Pagano New York, Sport 24, Sport USA 0
Come ogni anno, la NBA inaugura la nuova stagione attraverso il Draft, ovvero sia l’evento annuale durante il quale le 30 squadre possono scegliere nuovi giocatori attraverso una lottery eseguita qualche mese precedente. Questi giocatori, che devono avere almeno diciotto anni, di solito provengono dai college, ma,grazie alla globalizzazione del Gioco, ora sono molto più frequenti le scelte di giocatori internazionali. Dal 2007 è stato vietato di selezionare i giovanissimi giocatori delle high school per permettergli il regolare corso dell’istruzione. Anche quest’anno, il 27 giugno al Barclays Center di New York City, NY, è andato in scena questo spettacolare evento, anch’esso ormai diventato totalmente globale. I migliori prospetti, i migliori talenti delle università sono chiamate a fare il grande salto tra i professionisti. L’ordine stabilito dalla lottery (l’estrazione che, in base al numero di vittorie nella precedente stagione, concede un tot. di percentuali per riuscire a selezionare con una scelta più alta) era il seguente: Cleveland Cavaliers, Orlando Magic, Washington Wizards, Charlotte Bobcats, Phoenix Suns, Philadelphia 76ers, Sacramento Kings, Detroit Pistons, Utah Jazz e Portland Trail Blazers. Queste le prime 10 squadre chiamate a scegliere i migliori talenti. Le scelte in totale sono 60 e si dividono in due gruppi composti da 30 giocatori. La prima scelta assoluta è stata, smentendo ogni tipo di pronostico, Anthony Bennett da UNLV Rebels (University of Nevada-Las Vegas). Dopo Andrea Bargnani, la prima scelta ad un draft ritorna ad essere straniera! Infatti, il talento selezionato dai Cavaliers è di origini canadese. Le altre scelte sono state: Victor Oladipo (Indiana Hoosiers), Otto Porter (Georgetown Hoyas), Cody Zeller (Indiana Hoosiers), Alex Len (Maryland Terrapins), Nerlens Noel (Kentucky Wildcats), Ben McLemore (Kansas Jayhawks), Kentavious Caldwell-Pope (Georgia Bulldogs), Trey Burke (Michigan Wolver) e C.J. McCollum (Lehigh M. Hawks). Una prima scelta che fa molto discutere, soprattutto per i dati non vanno nella direzione dei Cleveland Cavaliers. Anthony Bennett ha dimostrato di essere un lungo atipico, dotato di un fisico molto piazzato e difficile da smuovere, ma d’altra parte non ha probabilmente i numeri per essere una prima scelta assoluta. La sua avventura nel mondo NBA inizia, dunque, con un po’ di scetticismo, ma nulla potrà impedire al ragazzo di Las Vegas di zittire tutti. Le altre scelte, invece, rientrano nelle previsioni, nella solita top10 che negli States si stila prima di ogni draft. Oladipo è un giocatore intenso che ha condotto quasi fino in fondo alle Final Four di NCAA i suoi Indiana Hoosiers, insieme alla scelta numero 4, ovvero sia Cody Zeller. Otto Porter è un talento tuto da scoprire: il suo gioco raffinato ed elegante lo ha portato ad emergere in quel di Georgetown e i Wizards hanno approfittato della chiamata per non farselo sfuggire. In rapida successione, ecco le altre 50 scelte: Michael Carter-Williams, Steven Adams , Kelly Olynyk, Shabazz Muhammad, Giannīs Antetokounmpo, Lucas Nogueira, Dennis Schröder, Shane Larkin, Sergej Karasëv, Tony Snell, Gorgui Dieng, Mason Plumlee, Solomon Hill, Tim Hardaway, Reggie Bullock, André Roberson, Rudy Gobert, Livio Jean-Charles, Archie Goodwin, Nemanja Nedović, Allen Crabbe, Álex Abrines, Carrick Felix, Isaiah Canaan, Glen Rice, Ray McCallum, Tony Mitchell, Nate Wolters, Jeff Withey, Grant Jerrett, Jamaal Franklin, Pierre Jackson, Ricky Ledo, Mike Muscala, Erick Green, Raul Togni Neto, Ryan Kelly, Erik Murphy, James Ennis, Romero Osby, Lorenzo Brown, Colton Iverson, Arsalan Kazemi, Joffrey Lauvergne, Peyton Siva, Alex Oriakhi, Deshaun Thomas, Bojan Dubljević e Jānis Timma. L’unicità di questo draft non è solo la prima scelta straniera ma anche la quantità di talenti stranieri chiamati a far parte del campionato più ambito di tutti. Sono 18 le scelte straniere, di cui ben 12 sono del Vecchio Continente: 1 lettone, 1 macedone, 3 francesi, 1 montenegrino, 1 tedesco, 1 greco, 1 ucraino, 1 russo, 1 serbo e uno spagnolo. Gli altri paesi toccati sono: Iran, Brasile, Canada, Senegal e Nuova Zelanda. Per una NBA sempre più globalizzata!
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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