mar 18, 2013 Alessandro Pagano Sport 24, Sport USA 0
Sembrano, arrivati a questo punto, quasi imbattibili. Eppure, se non ci fosse stato Mr. He Got Game, che all’anagrafe fa Walter Ray Allen, non staremmo qui a scrivere di una squadra che sembra non conoscere più i referti di colore giallo. Infatti, grazie ad un quarto quarto di incredibile bellezza da parte dell’ex tiratore dei Boston Celtics, i Miami Heat sono riusciti ad espugnare il delicato campo dei Toronto Raptors, l’Air Canada Center. Dopo aver subito rimonta (77-77) e sorpasso nel terzo quarto, Miami ha raccolto tutte le forze, affidandosi ad un veterano come “Jesus Shuttlesworth” che li ha letteralmente salvati. Il parziale decisivo, infatti, arriva proprio nell’ultima frazione di gioco quando gli ospiti realizzano 32 punti e ne concedono solamente 18 agli avversari. La metà dei punti dell’ultimo quarto arrivano proprio per mano di Ray Allen che chiuderà il suo match con 20 punti, 16 nel quarto periodo, 4/6 da 3, il tutto uscendo dalla panchina e giocando appena 24 minuti. Ai 20 di Ray Allen vanno comunque aggiunte la quasi tripla doppia di LeBron con 22 punti, 12 rimbalzi e 9 assist, i 24 e 8 assist di un chirurgico Dwyane Wade (10/15 dal campo) e i 18 di Bosh, utilissimi per contrastare la serata di grazia sia di Rudy Gay (28 punti) sia dei lunghi dei Raptors (Valanciunas e Amir Johnson entrambi con 18 punti). I Miami Heat, dunque, grazie alla vittoria maturata contro i Toronto Raptors col punteggio di 108-91 sono nella storia dell’NBA, arrivando ad incasellare 22 successi consecutivi! Gli uomini di coach Erik Spoelstra, guidati sempre più da un leader assoluto come LeBron James, stanno scrivendo della pagine indimenticabili per la franchigia della Florida. La prima vittoria di questo lungo percorso di vittorie risale al 3 febbraio, guarda caso proprio in Ontario, Canada, dove tutto ebbe magicamente inizio. Dopo quasi un mese e mezzo, la parola “sconfitta” non fa parte di questo percorso. Una lunghissima striscia di vittorie che, però, non corrisponde alla migliore della NBA. Infatti, è la seconda più lunga, a pari merito con le 22 vittorie degli Houston Rockets, dietro a quegli irripetibili dei Los Angeles Lakers dello Show Time di Earvin “Magic” Johnson e Kareem Abdul Jabaar. In quel caso, parliamo della stagione 1971/1972, furono 33 le vittorie consecutive raggiunte dai purple-and-gold, un record probabilmente irraggiungibile, visti e considerati i forsennati ritmi di gioco di una NBA certamente diversa rispetto a quella di 30 anni fa. Il conto è aperto e i Miami Heat attentano seriamente a questo primato di assoluto valore.
Nonostante il fascino di raggiungere quella impressionante cifra, molti giocatori di Miami hanno apertamente espresso la volontà di non parlare ogni volta di record, di numeri e di rincorsa ai Los Angeles Lakers. La pressione, probabilmente eccissiva anche dal punto di vista mediatico, sta letteralmente sfiancando giocatori che scendono in campo ogni sera con l’obiettivo di vincere. A fare la voce grossa, o probabilmente quella che richiama all’attenzione più persone, è Lebron James che si dichiarerà contento solo quando questa pressione sarà finita. Come dargli torto alla luce di tutto quello che hanno passato durante il primo anno dei BigThree. Nonostante la seccatura della pressione e del rischio di far vacillare questo record, matematicamente la corsa è aperta e tutti noi sappiamo quanto gusto c’è ad essere soli in una pagina storica della NBA. Ma indipendentemente dalla striscia, Miami può vantare un incredibile standing: 51 vittorie e appena 14 sconfitte.
Nato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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