giu 02, 2019 Luigi Liberti Fotogallery, Il Partenopeo, Sport 24 0
Firenze. Stefan Schwoch è stato un attaccante come pochi: ha perforato tutte le difese della serie B, ma soprattutto è riuscito a conquistare il cuore di tutte le tifoserie dove ha militato, anche e soprattutto quella partenopea abituata a campioni del calibro di Maradona e Careca. L’idolo del San Paolo, oggi commentatore di Dazn e consulente finanziario, è stato ospite della Nazionale di calcio a Coverciano impegnata nella preparazione in vista del doppio impegno per le qualificazioni ad Euro 2020. Inevitabile non ricordare la sua permanenza a napoli. “E’ stata un esperienza fantastica, e posso ritenermi con orgoglio un napoletano d’adozione. Torno spesso in città, e mi sento sempre a casa. La pressione della piazza? Non penso sia un problema di tifoseria, piuttosto è che non tutti i calciatori sono all’altezza di poter sostenere certe pressioni. Ricordo che la società era sempre puntuale nei pagamenti, i tifosi sempre molto calorosi, e non mi restava altro che segnare e renderli felici”. Stefan, come altri colleghi, ha lasciato il club forse nel momento migliore (nel suo caso al termine della promozione in A) dando la sensazione di non aver concluso il proprio ciclo naturale con la squadra: “Io fui ceduto per dinamiche di mercato non dipendenti da me, e ricordo che ero arrabbiatissimo. Ma col senno di poi e mettendomi dal lato della dirigenza non posso biasimarli per avermi ceduto ad una cifra importante. I tifosi devono capire che calciatori ed allenatori sono dei professionisti. Anche se uno ama la città, e si trova bene, deve sempre fare i conti con le regole del mercato. Personalmente mi sono trovato benissimo a Napoli, ed anche se la mia avventura è durata solo un anno e mezzo non perdo mai l’occasione di tornarci. Il discorso può cambiare con un calciatore straniero, che magari considera l’esperienza in un club con più distacco considerando la distanza delle sue origini e la sua cultura”. In tema di sentimenti ed addii, inevitabile parlare di Sarri e della Juventus. “Il Napoli di Sarri è stato uno vero e proprio spettacolo, irripetibile per almeno i prossimi 50 anni. Io, che lo seguivo per la passione che ho per gli azzurri, rimanevo incantato nel vederlo ma la stessa cosa accadeva ad amici che avevano una fede calcistica diversa. Sono convinto che sia maturo per poter vincere anche con Juventus, ho parlato di questo con Gianfranco Zola e mi ha confermato che il suo calcio è unico e fantastico. Magari deve migliorare un poco nei rapporti personali con i leader dello spogliatoio, ma penso che l’esperienza lo abbia aiutato anche a gestire queste situazioni”.
Foto-emozioni di Alfonso Romano
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