mar 08, 2014 Alessandro Pagano Sport 24, Sport USA 0
Roma. Chi è pronto per un’altra grande sfida e chi deve ritrovarsi. I due poli opposti che cercano risposte diverse da una partita che preannunciava spettacolo e che non ha tradito di certo le aspettative. Da un lato gli ospiti, gli Indiana Pacers, reduci da 2 inconsuete sconfitte contro Charlotte e Cleveland, e dall’altro i padroni di casa, gli Houston Rockets, provenienti da 3 vittorie consecutive e un importante e convincente successo contro i campioni in carica. Coach Vogel spera di ritrovare il miglior George, in netto calo nelle ultime gare, e un più determinante apporto dalla panchina, nonostante Turner si sia già inserito nei meccanismi di gioco. Sfida dagli stimoli diversi ma con un egual obiettivo: vincere. Siamo al Toyota Center, Houston, Texas e qualora vi sfuggisse lo stato federale di appartenenza della franchigia del businessman del New Jersey, Leslie Alexander, è pronto a ricordarvelo James Harden, arrivato a palazzo in tenuta da cowboy, con tanto di cappello e stivali. Presente a palazzo anche l’Uomo di questa franchigia, Hakeem “The Dream” Olajuwon, che applaude fin da subito le mosse del suo discepolo Howard. DH12 approfitta di una rara svogliatezza da parte di Hibbert che gli permette di banchettare in area e di schiacciare con estrema facilità. Altro protagonista di questa striscia di 3 vittorie consecutive è il mascherato Pat Beverley, ancora con problemi al naso ma ugualmente in campo. E si vede. Hill riesce a contenerlo poche volte e la velocità diventa un problema, come per tutte le squadre della Lega nell’affrontare i Rockets. Salgono i toni anche in difesa quando Jordan Hamilton piazza in contropiede una delle prime 5 stoppate dell’intera stagione ai danni di Turner! Un gesto atleti e di coordinazione davvero incredibile. Da quella stoppata scaturisce la transizione guida e conclusa da Jeremy Lin per il +11 Houston. Ha visto già troppo Vogel che chiama TimeOut. Lo spettacolo aumenta “grazie all’estro fatta pallacanestro” ovvero sia Lance Stephenson che inventa dal nulla un passaggio dietro la schiena per George che schiaccia. Il divario sembra non essere impossibile da colmare e si va negli spogliatoi col punteggio di 43-50 Rockets. Il terzo quarto, però, la possiamo definire “La terra del cowboy” visti i 16 punti per Harden, realizzati in ogni modo possibile: prima con la tripla, poi dopo un recupero a una mano impressionante, conclude con un’altra conclusione dall’arco dei 7.25, prima di concludere il tutto con una schiacciata con la solita apertura alare da urlo. Risultato: Indiana 50 – Houston 73 (50 punti in 30’ di gioco). La faccia di Vogel dopo la schiacciata la dice lunga sulla sua soddisfazione.
Per non farsi mancar nulla, Harden finge di stoppare Turner in contropiede ma l’ex ala dei 76ers non la prende benissimo e spintona Harden che gli va a muso duro a dire due parole. La frustrazione degli uomini di Indiana è palese e tenere i nervi saldi diventa difficile. Ma è ancora il nostro cowboy texano che decide di chiudere la pratica già nel terzo periodo: altro giro, altro regalo, altro SPLASH per infiammare ancor di più il Toyota Center. Houston cavalca un momento di incredibile trance agonistica e addirittura tocca il +32 con la tripla di Hamilton in transizione dopo un’eccellente giocata difensiva di Asik. Game, Set & Match: finisce 86-112 in favore dei padroni di casa. Terza sconfitta consecutiva per i Pacers per la prima volta in stagione mentre diventano 4 le vittorie consecutive per i Rockets. Da notare è forse il fatto che in queste tre sconfitte consecutive, i Pacers hanno uno scarto medio di 16.6 punti (96-98 GSW + 87-109 Bobcats + 86-112 Rockets). I pochissimi punti segnati in attacco denotano, quindi, un momento di forma non proprio eccellente degli “attaccanti” di Vogel come George, Stephenson e lo stesso Hill. Anche stanotte George si ferma al di sotto dei 20 punti (13 con appena 12 tiri), mentre il miglior realizzatore è West con 15 . Per Houston invece solo ottime notizie: il Barba Harden ne mette 28, di cui la metà solo nel terzo quarto, con 4/7 da 3 e 10/17 dal campo; a questi vanno aggiunti i 15 di Howard, gli 11 a testa di Parsons e Lin e i 10 di Montejunas.
Nato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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