set 25, 2013 Alessandro Pagano Sport 24 0
Tony Parker e Nicolas Batum sono il simbolo di una squadra che, zitta zitta, non parte con i favori del pronostico e sorprende tutti, mandando in visibilio una nazione intera. Una cosa è certo: chi ha scommesso sulla vittoria della Francia di Eurobasket2013 a quest’ora può ritenersi un uomo ben più ricco. L’impresa che hanno compiuto gli uomini di coach Vincent Collet è straordinaria e l’oro è il lieto fine di una storia che la vede come regina ad un ballo con le migliori. È il lieto fine semplicemente per il fatto che, si sa, chi riesce ad eliminare i campioni i carica, ha una sorta di diritto “divino” per la vittoria finale. Eliminare la Spagna non è stata una passeggiata, anzi. Dopo un primo tempo tutt’altro che positivo, con appena 20 punti realizzati, le blues hanno saputo rialzarsi, proprio quando stavano per precipitare nel burrone con l’ennesimo calcio degli iberici. Ed invece il “Game Hero” è stato l’incredibile asso dei San Antonio Spurs, Tony Parker, che ha preso per mano tutti i compagni e li ha portati ad un successo meritatissimo per quello che si è visto nella seconda metà di gara. I 32 punti finali di TP9 hanno contribuito a farlo entrare ulteriormente nella storia dei campionati europei: è diventato il secondo miglior marcatore della storia della competizione! Un onore che rende ancora più unica l’impresa dei cugini transalpini. La Francia, quindi, è da considerare senza mezzi termini un Top Team di questi europei. Abbiamo deciso assegnare una medaglia di bronzo e una medaglia d’argento rispettivamente a Croazia e Lituania. La prima squadra citata ha saputo, nonostante l’età media molto bassa, convincere tutti coloro che l’hanno vista all’opera e che, dunque, da oggi in poi la dovranno inserire tra le squadre che contano davvero. La medaglia di bronzo andrebbe assegnata soprattutto a due giocatori, forse i più rappresentativi: il primo è Bogdan Bogdanovic, classe ’92, che ad appena 21 anni ha già dimostrato di essere una, due, tre spanne sopra a tantissimi altri giocatori del torneo; il secondo è Krunoslav Simon, autore di alcune partite a livelli inarrivabili. La sua mano dall’arco dei 3 punti è stata calda per tutta la competizione (35.7%). La medaglia d’argento va assegnata a chi l’ha ricevuta per davvero, ovvero sia alla Lituania. Potrebbe essere banale ma ogniqualvolta arrivano a queste competizioni, con il gruppo storico più anziano, più corroso dagli sforzi di Eurolega e dei vari campionati, vengono dati per spacciati, sia per l’età che per il gioco ormai troppo conosciuto e studiato dagli avversari. Eppure coach Jonas Kazlauskas, sotto l’eterna supervisione di Arvydas Sabonis, continua a dimostrare che qul sistema di gioco è (quasi) inarrestabile, anche se gli interpreti possono cambiare o alternarsi. Dai lunghi NBA come Motiejunas e Valanciunas, alla classe di Kalnietis, Kleiza, Maciulis, Seibutis e Pocius, fino ad arrivare alla solidità dei fratelli Lavrinovic e di Javtokas. Un argento più che legittimo.
I Flop, invece, sono Grecia e Italia, le due grandi delusione del girone D e dell’europeo. È evidente che l’amaro in bocca resta e resterà forse ancora a lungo per noi italiani. Resta l’incredulità di aver visto a distanza di pochissimi giorni due squadre quasi opposte, la prima in grado di sudare, sacrificarsi e vincere contro i campioni in carica, la seconda, invece, capace di perdere contro gli “indisponibili” ucraini, una squadra molto più che allo nostra portata. Trovare capi espiatori non serve a molto, attribuire la colpa a coach Pianigiani, all’arroganza cestistica Belinelli, all’assenza di Bargnani o a qualsiasi altro fattore non è un punto dal quale cominciare. Bisogna subito tornare a lavorare per cercare di far passare quell’amaro in bocca che perseguita tutte le persone che hanno seguito con passione questo mini campionato. Bisogna ripartire da ciò che si è visto di buono: un Cinciarini in crescita, un Datome sempre pronto a sacrificarsi per i compagni e sempre letale in attacco, un Cusin davvero granitico sotto i tabelloni.
happy wheelsNato a Pompei il 3/4/1993. Studente del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, Redattore NBA per partenopress.com e My-Basket.it; giocatore e amante della palla a spicchi da sempre. MORE THAN A GAME.
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