dic 03, 2013 Luigi Liberti World Cup Brazil 2014 0
Roma. “Brasile, Spagna, Germania, Argentina sono le squadre più forti, poi al Mondiale ci sono anche nazionali che non sono così forti, ma possono diventarlo. Ci saranno molte sorprese, come il Belgio, come la Colombia, ci sono dieci squadre che potenzialmente sono fortissime. La cosa che mi disturba è che si dà per scontato che con certi avversari bisogna vincere facile, senza subire, perchè siamo l’Italia: noi siamo una buona squadra che può diventare fortissima a patto di arrivare preparata, a quel punto possiamo essere più forti delle squadre più forti del mondo”: è il pensiero espresso dal cittì azzurro Cesare Prandelli nell’incontro con i giornalisti che si è svolto oggi presso l’Associazione della Stampa Estera a Roma. Ovviamente il prossimo Mondiale è il tema più gettonato: mancano sei mesi all’appuntamento e venerdì ci sarà il sorteggio della fase a gironi. Così il Commissario tecnico ha affrontato anche il problema della sicurezza in Brasile dopo i disordini avvenuti durante la Confederations Cup. “Andremo in un paese con grande entusiasmo e passione dal punto di vista sportivo, un paese talmente grande che ovviamente forse non basterà il tempo per sistemare tutte le cose, per creare le opportunità giuste per i tifosi: i viaggi le strade. Mi auguro che il calcio faccia miracoli, io ho qualche dubbio. Durante la Confederations la protesta è stata civile, c’erano tantissime persone, molti giovani in piazza. Le proteste vanno ascoltate e capite, i motivi mi sembrano legittimi e lo stato brasiliano con grande tempestività ha cercato di limitare i danni. Il rischio di nuovi disordini? Secondo me ci sono, ho notato che c’è molta differenza tra chi sta bene e chi no”.
I problemi, per l’Italia, saranno di altra natura: il caldo in primis. Per questo Prandelli propone di introdurre due timeout durante ciascuna partita dei Mondiali, in modo di consentire ai giocatori di dissetarsi. “Avremo due problemi grandi in Brasile, in certe città il caldo e l’umidità sono preoccupanti e lo abbiamo provato durante la Confederations Cup. Se vogliamo dare uno spettacolo al mondo, dobbiamo dare la possibilità ai giocatori di dare spettacolo. Io vorrei proporre di fare due timeout per fare dissetare i giocatori. La Fifa aveva messo borracce vicino alle porte, se guardate le immagini prima dei calci d’angolo erano tutti lì che bevevano. Si rischia di buttare la palla in corner per bere. Forse era meglio fermare due minuti e consentire ai giocatori di dissetarsi. Non mi è mai capitato che 8 giocatori su 11 mi chiedessero il cambio durante la partita: e quando ti manca l’acqua, c’è il rischio di un calo di concentrazione”.
Alla vigilia del sorteggio, Prandelli pensa ad evitare un’avversaria in particolare: la Germania. “’Per tradizione – osserva – nei gironi difficili arriviamo preparati. Al contrario, se il girone è facile troviamo delle difficoltà, è la nostra storia. Preferisco un girone forte, poi ce la giocheremo. Quello che mi auguro è di non trovare subito la Germania, ho parlato di un girone forte ma non fortissimo. Meglio Italia-Germania in finale? Ci metterei la firma. La Germania è un esempio per tutte le nazionali che hanno voglia di cambiare, sperimentare e stare al passo con i tempi. Da otto anni a questa parte sta dimostrando che, attraverso la programmazione, è riuscita ad amalgamare i nuovi con la tradizione e tutte le nazioni stanno andando in quella direzione. Noi – ammette – facciamo ancora fatica, ma quando arriveremo saremo una delle squadre più forti al mondo. In questo momento dobbiamo cercare di contrastare le nazionali più forti: certe volte ci riusciamo perché arriviamo preparati, non con l’idea di trovare facile territorio ma di conquistarlo”.
Prandelli dice poi la sua sul Brasile: “E’ una squadra a sè, può vincere o perdere il Mondiale e dipende solo da loro. Sono partiti dalla Confederations Cup programmando una squadra, con l’idea che la priorità è la nazionale, e hanno dato il tempo a Scolari di allenare la squadra. Mi sembra che per i Mondiali avranno 45 giorni di tempo per prepararsi, noi due settimane. Sono queste le diversità. Poi diventiamo tutti tifosi, ma prima c’è la programmazione e il Brasile sta programmando per la vittoria finale.
Se mi vedo al Maracanà per la finale col Brasile? Quando uno sogna deve farlo in grande…”.
Totti, Balotelli, codice etico. “Abbiamo parlato di Totti – replica Prandelli – per parecchi giorni e gli abbiamo portato sfortuna… Si è fatto male e, quando ti fai male ad una certa età, diventa difficile capire il recupero. Lo aspettiamo in campo, speriamo di rivederlo come prima, poi faremo le nostre valutazioni. Per quanto riguarda Balotelli, vorremmo che esplodesse in maniera definitiva. Se esplode, fa la fortuna del Milan e della Nazionale. Noi allenatori diventiamo bravi quando abbiamo giocatori straordinariamente bravi. Altrimenti, al di là di tutte le strategie, le partite finiscono 0-0”.
Infine il codice etico. “In questo campo non abbiamo problemi con i giocatori, abbiamo problemi solo con chi lo interpreta. L’Italia calcistica è così: sarà unita ai Mondiali, non prima. Prima, non siamo tutti italiani. Il codice etico è sempre stato applicato a tutti. Sbaglia chi dice che non lo abbiamo fatto nei confronti di Balotelli: Mario è stato
squalificato per 3 turni in campionato, la sanzione è scaduta con l’ultima partita giocata domenica e il raduno della Nazionale era in programma da lunedì. Se non siamo riusciti ad ottenere il 100%, pazienza, almeno ci abbiamo provato seriamente. Il risultato importante è che molti ragazzi, soprattutto i giovani, hanno un’idea diversa della maglia
azzurra. Nel momento in cui arrivano in Nazionale sanno di avere dei doveri: il codice etico è nato parlando con i giocatori. Tra di noi abbiamo parlato: chi commette falli di reazione o insulta l’arbitro, merita la convocazione? No, questa è stata la risposta dei giocatori”.
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