ott 11, 2013 Luigi Liberti World Cup Brazil 2014 0
Copenhagen (Danimarca). L’Italia ha rischiato di rimettere in corsa la Danimarca per il secondo posto nel girone, ma al penultimo assalto Aquilani ha scongiurato la prima sconfitta nel girone di qualificazione che avrebbe reso fondamentale la partita di martedì contro l’Armenia per non pregiudicare lo status di testa di serie. L’ex juventino Nicklas Bendtner ha trascinato i danesi con una doppietta dopo un primo tempo in cui l’Italia l’ha fatta da padrona.
LA GARA- Senza Pirlo e Balotelli Prandelli opta per un 4-1-3-2, con Thiago Motta in doppia versione di play basso e tampinatore di Eriksen e Montolivo e Candreva ad alternarsi nell’affiancare Diamanti alle spalle di Osvaldo. Gli azzurri, tranquilli per la qualificazione già acquisita, partono con l’intento di mettere al sicuro il primato nel girone e dunque lo “status” di testa di serie per il Mondiale che verrà: alla prima occasione Osvaldo, tornato titolare in gara ufficiale dopo un anno, sigla il suo quarto gol in maglia azzurra: minuto 27, Thiago Motta lo serve in profondità e lui con un meraviglioso controllo a seguire fa secco Agger, prima di battere Andersen in uscita. La Danimarca ha accusato il colpo e a parte un tiro cross di Eriksen sull’esterno della rete era sembrata prigioniera delle sicurezze azzurre. Mai abbassare la guardia ed infatti proprio alla fine del primo tempo Bendtner, fino a quel momento in difficoltà con i centrali azzurri, segna la rete del pareggio su cross da sinistra di Krohn-Dehli: l’ex juventino ha sovrastato Balzaretti e schiacciato di testa, sorprendendo Buffon sul suo palo sinistro. Il secondo tempo è completamente diverso dal primo, con la Danimarca ringalluzzita dal pareggio e l’Italia sprecona: al 5’ ripartenza tre contro due, conclusa da Diamanti con un sinistro fuori. All’11’ Eriksen colpisce un palo su punizione da venti metri, segno che i padroni di casa fanno sul serio, ma sono ancora gli azzurri al 14’ a fallire una ghiotta occasione con Marchisio che conclude troppo debolmente. Ma ancora, soprattutto, la Danimarca vicinissima a ribaltare il risultato: prima (21’) con una conclusione centrale di Zimling alzata sopra la traversa da Buffon; poi, soprattutto, con Bjelland, che un minuto dopo ha risolto una batti e ribatti in area con un tiro violentissimo che si è stampato sulla traversa, molto vicino all’incrocio dei pali, ed è rimpallato quasi sulla linea di porta, prima del salvataggio di Buffon sui piedi di Bendtner. E’ stato il momento psicologicamente più difficile per l’Italia, che nel frattempo Prandelli aveva ridisegnato con Aquilani al posto di Marchisio e poi con Cerci per Diamanti. E quando la Danimarca ha raccolto le ultime energie ha pagato al 33’, prendendo un gol fotocopia dell’1-1: cross dalla sinistra, ancora di Krohn-Dehli, e stacco di testa di Bendtner, ancora su Balzaretti. Proprio quando sembrava troppo tardi, l’Italia ha trovato il premio alle sue motivazioni con il gol in extremis di Aquilani.
MIX ZONE - Cesare Prandelli non nasconde le difficoltà della sua Italia nel 2-2 di Copenhagen con la Danimarca: “Dopo un ottimo primo tempo, abbiamo sofferto soprattutto all’inizio del secondo tempo, per venti minuti abbiamo pensato solo a difendere. Questa squadra invece è abituata a giocare, e se perde la sua peculiarità diventa vulnerabile. Quando abbiamo ripreso a giocare abbiamo avuto delle opportunità su un campo difficile, dove la Danimarca ha dato anche di più di quello che poteva perchè era costretta a vincere. Il risultato è giusto”. Buffon e compagni hanno però avuto un calo di attenzione durante la sfida: “Dopo 35′ molto buoni ci siamo abbassati dieci metri, concedendo alla Danimarca di giocare per le sue punte. Comunque, abbiamo palleggiato discretamente bene, trovato profondità con la palla a terra e un’occasione importante con Marchisio, anche se siamo stati fortunati sui pali presi dai danesi, ma solo da palle inattive”. Nessun caso Balotelli secondo il c.t.: “Ha avuto un po’ di febbre, speriamo di recuperarlo per martedì: a Napoli troveremo un’altra squadra agguerrita (l’Armenia, ndr), tutte hanno la possibilità di finire al secondo posto ma noi vogliamo terminare imbattuti nelle qualificazioni”. Il miglior giocatore azzurro in Danimarca non dimentica il suo passato giallorosso. “Mi fa tanto piacere il primo posto della Roma. Ho tanti amici e quello spogliatoio mi manca per il livello umano che c’è. Spero che continuino così. A prescindere da tutti i discorsi che sono stati fatti stavo benissimo con tutti e ci volevamo bene. Ora sono sereno e tranquillo, come l’ambiente che ho trovato in Inghilterra”. Parlando della partita e del suo gol, Osvaldo ha detto: “Alla fine il risultato è giusto. Quando vengo chiamato in causa penso a dare il massimo, poi deciderà il mister se e dove schierarmi. A me piace giocare, ma sono contento di far parte di questo gruppo. Prandelli spende sempre belle parole per me ed io cerco di ripagarlo sul campo”. ”È stato bravo Osvaldo a mirare il mio ginocchio”. Con una battuta Alberto Aquilani commenta il 2-2. “È stata una beffa per loro, ma nel calcio ci sta. A volte capita a te, a volte agli avversari, sicuramente è stato un gol fortunoso. Inizialmente stavamo facendo bene, ma su questi campi è sempre complicato. Sono contentissimo di far parte di questo gruppo e di stare qui, per ora sono felicissimo così”.
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