nov 18, 2013 Luigi Liberti World Cup Brazil 2014 0
Saint Louis (USA). La maglietta numero 10, orfana dell’infortunato Messi, non sfigura indosso a Sergio Aguero. Alejandro Sabella approfitta dell’assenza della Pulce e del riposo concesso a Higuain dopo gli acciacchi contro l’Ecuador per testare un inedito 5-3-2 fatto di ripartenze e verticalizzazioni. L’esperimento sembra subito dare buoni risultati: Di Maria e Maxi Rodriguez interpretano alla perfezione le consegne del tecnico, riuscendo a innescare sempre con rapidità gli inserimenti di Aguero e Palacio, e al “Kun” bastano venti minuti per far capire che sarà la sua serata: con o senza palla al piede è sempre imprendibile, autore di quattro conclusioni a rete (con Begovic costretto a salvare in due circostanze) e del primo gol personale al 39’, quando scaraventa in porta una palla vagante a centro area dopo un’uscita scomposta di Begovic. Brutto colpo per la Bosnia, che prima dello svantaggio si era fatta vedere dalle parti di Romero con Ibisevic e Dzeko, concedendosi il lusso di controllare il pallino del gioco per una quindicina di minuti. Pjanic si dà un gran da fare, ma i compagni mollano dopo lo svantaggio. L’unica reazione, timida, è di Ibisevic, ma in campo nella ripresa c’è solo l’Argentina, che inizia a spingere anche sulle fasce con Zabaleta e Rojo e sfiora il raddoppio con Di Maria, Maxi Rodriguez e Palacio. E’ Begovic a dover tener in piedi la baracca, fino al nuovo colpo del ko firmato dal centravanti del City al 65’. Grande merito va al millimetrico lancio in profondità di Maxi Rodriguez, ma il sinistro incrociato con cui il “Kun” che supera Begovic è un capolavoro di coordinazione e potenza. Nei minuti finali, quando inizia la girandola delle sostituzioni ed esce Aguero, la Bosnia può riprendere fiato, trovando perfino la forza di spingersi in avanti in cerca del gol della bandiera. Ci va vicino Dzeko all’80’, ma Romero mostra buoni riflessi e l’Argentina torna a casa con la consapevolezza di poter anche fare a meno di Messi.
Palabras del goleador del partido, Sergio Agüero: “Terminamos un año muy bueno, estoy muy contento por eso. Había que dejar todo y hay que seguir de la misma forma. Lo importante era terminar de la mejor manera el 2013, y lo hicimos. Lo importante es que estos dos últimos partidos del año no nos pudieron convertir”.
El director técnico, Alejandro Sabella, manifestó lo siguiente: ”Fue un buen partido, muy parejo, pero Argentina fue superior a Bosnia. Tuvimos varias jugadas de gol y supimos defendernos bien. El equipo tuvo muy sólido, y aún más en defensa. Vamos a buscar un equipo lo más equilibrado posible, anto en ataque como en defensa. Siempre buscamos una identidad, que es el respeto por la pelota. Es la solidaridad en el equipo cuando se pierde una pelota o cuando se la tiene que aguntar”.
Argentina: Sergio Romero; Pablo Zabaleta, Nicolás Otamendi, Federico Fernández, Marcos Rojo y José Bastanta; Maximiliano Rodríguez, Javier Mascherano y Ángel Di María; Rodrigo Palacio y Sergio Agüero. DT: Alejandro Sabella.
Bosnia: Asmir Begovic; Avdija Vrsajevic, Ermin Bicakcic, Emir Spahic y Sejad Salihovic; Miralem Pjanic, Zvjezdan Misimovic, Haris Medunjanin y Adnan Azhirovic; Edin Dzeko y Vedad Ibisevic. DT: Safet Susic.
Goles: 40′ PT, Sergio Agüero (A); 20′ ST, Sergio Agüero (A)
Cambios: 22′ ST, Toni Sunjic por Avdija Vrsajevic (B); 23′ ST, Zoran Kvrzic por Zvjezdan Misimovic (B); 26′ ST, Lucas Biglia por Maximiliano Rodrígiez (A); 27′ ST, Izet Hajrovic por Vedad Ibisevic (B); 31′ ST, Erik Lamela por Sergio Agüero (A); 40′ ST, Augusto Fernández por Ángel Di María (A)
Amonestados: 14′ ST, Sergio Agüero (A)
Árbitro: Edvin Jurisevic (Estados Unidos)
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