mag 04, 2014 Luigi Liberti World Cup Brazil 2014 0
Napoli. Si gode il panorama mozzafiato di Napoli, poi lo stadio che fu di Maradona. Il ct dell’Argentina Alejandro Sabella, in compagnia del secondo allenatore Claudio Cugnali, del preparatore atletico Pablo Blanco e del consulente italiano Luigi Liberti, ripensa all’ultimo Mondiale vinto dalla Seleccion ventotto anni fa proprio grazie a Diego Armando Maradona.
«C’era un grande allenatore, una squadra equilibrata con una grande organizzazione e Maradona. Anzi, c’era Maradona, un grande allenatore e una grande organizzazione di squadra. Sì, c’era prima Maradona».
Il Brasile è la grande favorita per i prossimi Mondiali, ma Sabella ed il suo staff non sono nuovi a grandi imprese. Nella breve carriere da allenatore, in soli 5 anni, ha riportato il titolo all’Estudiantes dopo che la stessa squadra aveva chiuso il torneo di apertura nelle ultime posizioni. Poi la coppa Libertadores (proprio in Brasile contro una squadra brasiliana), e una “quasi” Coppa Intercontinentale svanita ad un minuto dal termine quando proprio Messi segnò un goal per il Barcelona, quello stellare di Guardiola, che diede il via ai supplementari nei quali gli spagnoli vinsero in scioltezza.
«Ora Messi gioca con noi, e cercheremo di fargli una squadra forte ed equilibrata. Non è facile, ma stiamo lavorando per arrivare a una grande organizzazione. Sarà importante essere molto organizzati, poiché non c’è solo il Brasile da battere. Ci sono anche Germania e Spagna. L’Italia non parte favorita, ma ai Mondiali è sempre temibile grazie ai sui grandi calciatori».
E’ la prima volta che Sabella è a Napoli, e lui sembra gradire l’aria partenopea quasi come una sorta di rituale scaramantico. Prima Maradona, adesso Higuain a splendere all’ombra di quel Vesuvio che il CT guarda con emozione.
«Higuain è un grande attaccante, uno straordinario goleador: ha tecnica, qualità e gioca per la squadra. Per questo ha fatto subito bene in Italia dove non è semplice perchè il gioco è molto tattico: lui è ottimo giocatore e per questo si è adattato rapidamente. Gonzalo è tra i più forti al mondo, mi auguro sia una delle stelle del prossimo Mondiale, ma in Brasile non mancheranno grandi calciatori: ci sarà Cristiano Ronaldo, anche se non è proprio una prima punta e gioca più da esterno. Ci sarà Benzema, Suarez dell’Uruguay e del Liverpool, un attaccante molto forte che ha un grande temperamento. Peccato che manchi Falcao per infortunio. Dimenticavo Cavani, che ha giocato più esterno nel Psg perchè al centro c’è Ibrahimovic. Ora con l’infortunio di Ibra ha giocato centrale come faceva a Napoli e come gli piace di più. Sicuramente anche lui sarà tra i protagonisti al prossimo Mondiale. E tra le stelle c’è sicuramente Aguero, non bisogna dimenticare El Kun. Carlitos Tevez? Non parlo di chi non è in questa squadra». Chiaro e schietto Sabella, che poi si sofferma sul secondo argentino del Napoli: « Fernandez lo conosco dai tempi dell’Estudiantes nel 2009 e ho molta fiducia in lui. Con Mazzarri giocò poco e andò in prestito al Getafe. Quest’anno è cresciuto, Benitez gli ha dato fiducia e si è espresso molto bene. Un difensore che ha qualità, forza fisica e la giusta tranquillità. Nel 2010 con l’Estudiantes siamo diventati campioni e Fernandez ha giocato nella difesa a cinque e lo ha fatto anche in Ecuador e Bolivia: può giocare in moduli diversi. Un difensore già pronto che ha ancora margini di crescita e di miglioramento. Molto forte di testa, maturo, ha già grande esperienza per la sua età con molta forza fisica e mentale. Queste cose sono molto importanti per un difensore».
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