nov 12, 2019 Luigi Liberti F.I.G.C, Fotogallery, Video 0
Coverciano. La stessa accoglienza nel gruppo azzurro: una canzone da cantare davanti ai nuovi compagni, un aiuto da tutti nell’inserimento. La stessa esperienza prima di decollare: Serie B e non solo, ovvero quando la gavetta aiuta a diventare calciatori migliori. Lo stesso sogno, chiamiamolo speranza: entrare fra i 23 che giocheranno l’Europeo. Andrea Cistana (ha cantato “Che fantastica storia la vita” di Venditti), Riccardo Orsolini (“50 Special” dei Lunapop) e Gaetano Castrovilli (“Tu si a fine do munno” di Angelo Famao) non hanno paura di dirlo, ci proveranno. Intanto si godono questa prima convocazione in Nazionale e l’attesa di un eventuale debutto, fra Bosnia (venerdì a Zenica) e Armenia (lunedì a Palermo). Cistana vive la chiamata come “un riconoscimento per quello che ho fatto in questi ultimi anni. Quando andai in D la vidi come una sconfitta, a posteriori dico che avrei dovuto andarci un anno prima: è molto più formativa della Primavera, sono tutti mattoncini che aiutano a maturare. Dove mi vedo fra qualche anno? Due anni fa avrei risposto: spero di fare il titolare in C. Per ora penso alla salvezza del Brescia, poi si vedrà”. E a proposito di Brescia: “Balotelli mi ha fatto i complimenti come tutti i compagni: era contento per me, ma non mi ha dato consigli particolari. L’Europeo? Sarebbe un di più, ma non posso dire che non ci penso, che non mi tocca. Poi quel che sarà, sarà”.
Ci pensa anche Orsolini, “sarei ipocrita se dicessi che non ci spero: sarebbe una soddisfazione anche per il Bologna. Non deve essere un’ossessione, ma intanto oggi siamo qui e ci affacciamo su questa realtà importante”. Lui, che vede come modello del passato azzurro Bruno Conti (“Non l’ho vissuto, ma l’ho scoperto grazie ai video”), un Europeo lo ha già giocato, lo scorso giugno con l’Under 21: “E quel torneo mi ha aiutato a capire come si gioca a livello internazionale. E a capire che giocare in casa è una spinta in più, ma anche un’arna a doppio taglio, perché aggiunge pressioni: è un fattore che devi portare a tuo vantaggio”. Come il fatto di essere allenato da un tecnico come Sinisa Mihajlovic: “È un lavoro che portiamo avanti dall’anno scorso: a Sinisa devo tanto per questo percorso. Nelle ultime due settimane e mezzo non l’ho sentito: sta affrontando il suo percorso, di riabilitazione. Avrei voluto dei consigli, qualche parola di sostegno da parte sua: appena potrò gli vorrò raccontare tutto quello che mi sta succedendo. E intanto, visto che l’Italia ha idee di gioco simili al Bologna, spero che per me possa essere un piccolo vantaggio”.
Gaetano Castrovilli ha sempre detto che il fatto di amare, e aver praticato, la danza gli porta qualche vantaggio anche quando gioca: “Tanti passi li rivedo nel calcio e non mollo questa passione: cerco di trovare qualche scuola di danza per il tempo libero oppure lo faccio anche a casa, con l’aiuto di nuovi video per imparare cose nuove”. La sua filosofia “calcistica” è chiara: “Mai mollare, andare dritto, crescere ogni giorno. Devo migliorare nel segnare gol – lo sto già facendo, ma ancora non basta – ma anche nel difendere: non sono ancora un giocatore completo”. Nella Fiorentina lo sta aiutando Giancarlo Antognoni: “Una bellissima persona, ma quando mi paragonano a lui devo ricordare che ci separano più di 70 presenze azzurre, qualche gol e un Mondiale giocato”. In Nazionale “un gruppo che ispira allegria e spensieratezza. E sono belli da vedere: giocano bene e si divertono”. Con due speranze: “Che anche Sottil e Ranieri, oggi punti fermi dell’Under 21, possano avere presto una chiamata d Mancini. E che si insista nel puntare sui giovani: un tempo appena si sbagliava una partita si veniva massacrati, oggi si dà più tempo per rifarsi”.
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